2015-05-01 19:34:00

1° Maggio: a Pozzallo manifestazione nazionale dei sindacati


"Il lavoro resta il legame esistenziale tra la persona e la comunità. Non c'è pieno riconoscimento della persona se il diritto al lavoro è negato. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione della cerimonia per la festa del Lavoro. “Va sottolineato ancora, ha aggiunto, il valore decisivo della legalita', e della lotta a ogni forma di corruzione e di criminalita': sono piaghe purtroppo presenti, ma non sono incurabili".  "La civilta', la Costituzione, il bene comune ha concluso, possono prevalere”.

E trentamila persone hanno riempito piazza delle Rimembranze a Pozzallo, dove Cgil, Cisl e Uil hanno celebrato il primo maggio. Tra i temi trattati, dovere dell’accoglienza e necessità di una modifica immediata delle politiche economiche e del lavoro, per invertire una tendenza drammatica che vede nel 13% il nuovo record di disoccupazione. Al termine degli interventi è stata lanciata una corona di fiori in mare in omaggio ai migranti scomparsi nel Mediterraneo mentre, poco distante, è stato celebrato un momento di preghiera interreligioso. Ci riferisce Alessandra Zaffiro:

‘La solidarietà fa la differenza’. E’ il titolo della festa nazionale del primo maggio che Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di celebrare quest’anno a Pozzallo, nel Ragusano. Dopo aver osservato un minuto di silenzio per le vittime dei naufragi di immigrati nel Mediterraneo e per i morti del terremoto in Nepal, sul palco allestito davanti al mare, teatro di tanti approdi di migranti disperati, si sono avvicendati gli interventi dei leader dei sindacati.

“Vorrei rivolgere un pensiero ai cristiani assassinati nelle terre che stanno al di là del mare, ai tanti che vengono uccisi solo per il loro credo o per le loro idee, ha dichiarato Susanna Camusso della Cgil, e dico a chi vorrebbe sparare sui gommoni che noi siamo un Paese che ripudia la guerra”.

“Ognuno ha diritto di venire in Europa per salvarsi la vita, ha detto Annamaria Furlan della Cisl. Il trattato di Dublino va cambiato, è un’espressione del nostro egoismo. Ognuno di noi è cittadino del mondo, ognuno di noi è migrante".

"Il governo ha fatto 13, che è la percentuale di disoccupazione, di cui il 43% sono giovani, ha stigmatizzato Carmelo Barbagallo della Uil, non è coi decreti che si fa l’occupazione. Basta shopping delle multinazionali nel nostro Paese”.








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