Il patriarca maronita Beshara Rai ha concluso ieri la sua visita in Francia incontrando all’Eliseo il presidente François Hollande. In 50 minuti, di cui 40 in privato, il capo della Chiesa maronita ha chiesto un impegno per i cristiani d’Oriente, le altre minoranze della regione e i musulmani moderati, in qualità di presidente dell’Assemblea dei patriarchi e dei vescovi dell’Oriente. Secondo una fonte ecclesiastica presente ripresa dall'agenzia AsiaNews, che ha definito “storico” questo incontro, il card. Rai ha dichiarato al Capo di Stato francese che “i cristiani d’Oriente non accetteranno mai una patria di ricambio”.
Tra i temi il seggio vuoto presidenziale in Libano e nuova eparchia a Meudon
Nel dialogo sono stati presi in considerazione altre questioni relative alla situazione
politica del Libano, quali il seggio ancora vuoto della presidenza [da circa un anno],
le sue cause e i suoi effetti. Su questo punto, il patriarca ha spiegato le cause
che bloccano l’elezione del Presidente e ha scambiato con il padrone di casa alcuni
mezzi per superare l’ostacolo e la crisi nel Paese dei cedri. Beshara Rai ha anche
informato in modo ufficiale dell’apertura a Meudon di una sede dell’eparchia maronita
in Francia, guidata da mons. Maroun Nasser Gemayel. Quest’ultimo è stato presente
alla prima parte del colloquio.
Impegno di Hollande per la protezione dei cristiani
Alla fine della visita, l’Eliseo ha diffuso un comunicato in cui si sottolinea che
il Presidente francese e il patriarca maronita “hanno affrontato la situazione drammatica
delle minoranze nella regione, in particolare quella dei cristiani d’Oriente, verso
i quali il Presidente ha riaffermato il suo fermo impegno a proteggerli. Egli ha
anche condiviso la determinazione della Francia a proseguire il suo aiuto al Libano
di fronte alla crisi dei rifugiati e alle ripercussioni del conflitto in Siria”.
Sforzi della Francia in aiuto del Libano
Nei circoli vicini all’Eliseo, si commenta dicendo che dopo aver ascoltato il suo
ospite, Hollande abbia detto che la Francia raddoppierà i suoi sforzi per aiutare
il Libano sul piano politico, economico e umanitario, avendo constatato che questo
Paese amico della Francia non può sostenere da solo gli effetti della guerra in Siria,
in particolare il flusso dei rifugiati il cui numero ha già raggiunto la metà della
popolazione libanese. Nel colloquio il patriarca aveva sottolineato l’importanza di
un aiuto francese per chiudere le fonti di finanziamento dei gruppi jihadisti. (F.N.)
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