2015-04-29 14:57:00

Nigeria. Libere 300 donne, migliaia di profughi in Camerun


In Nigeria, l’esercito ha liberato 200 ragazze e 93 donne nella foresta Sambisa, rapite da Boko Haram. Gli integralisti islamici nei pressi del lago Ciad hanno invece ucciso 46 soldati e 28 civili. Intanto, dal nord del Camerun arriva la denuncia di Mons. Bruno Ateba, vescovo della diocesi di Maroua-Mokolo, che ribadisce: “L'estrema povertà della zona è un immenso serbatoio per nuovi guerriglieri”. Dal Camerun, Silvia Koch:

E' una vera guerra quella che si combatte contro Boko Haram nelle zone di confine tra Nigeria, Camerun e Ciad. Colpito lo scorso fine settimana il battaglione nigerino e vari villaggi nello stato settentrionale del Borno, in Nigeria. Migliaia di soldati camerunesi proteggono il confine, da quando Boko Haram lo ha valicato, attaccando il Nord del Paese. Militari anche lungo le strade e nei principali centri abitati, scorte a protezione dei pochissimi bianchi, in sostanza solo missionari, che sono rimasti nella zona.

Camerunesi nel mirino dei jihadisti
Ricorderete forse i sette turisti francesi, i due sacerdoti italiani, la suora canadese e i dieci operai cinesi presi ostaggio dalla guerriglia, poi fortunatamente tutti liberati, tra il 2013 e il 2014. Se in un primo momento nel mirino erano soprattutto gli stranieri, nell'ultimo anno invece sono proprio i camerunesi dei villaggi del nord a subire le rappresaglie dei jihadisti: chiese bruciate, abitazioni distrutte, donne violentate o uccise, bambini arruolati spesso con la forza, altre volte in cambio di denaro alle famiglie.

Terra povera
La disoccupazione e la povertà dell’“Estremo Nord”, come viene chiamata questa regione, che è la più secca e calda del Paese, purtroppo non aiutano. “Dal punto di vista militare la situazione si sta rasserenando – ci dice fratel Fabio Mussi, missionario del Pime e dal 2009 coordinatore della Caritas nella diocesi di Yagoua – Speriamo però non si tratti di una fase di riorganizzazione dei fondamentalisti, sui nuovi assetti politici nigeriani e sulle nuove possibili alleanze internazionali con le altre reti terroristiche.

Un popolo di sfollati
Nelle due diocesi settentrionali del Camerun, quella di Maroua-Mokolo e quella Yagoua, gli sfollati interni si uniscono alle fila dei rifugiati nigeriani, in rapido aumento dall'agosto 2014. Sembrano essere oltre 80 mila lungo il confine, dei quali 45 mila hanno trovato riparo a Minawao, il campo rifugiati gestito dalle Nazioni Unite in Camerun. Delle varie organizzazioni umanitarie, solo le Caritas locali sono rimaste a fornire soccorso alimentare e medico costante a tutti gli altri profughi, troppo numerosi per le risorse disponibili.

Paura tra i cristiani
Alle condizioni già estremamente critiche, si aggiungono per la minoranza cristiana discriminazione e paura, paura di una guerra che continua ad accanirsi contro i simboli religiosi, oltre che occidentali.








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