2015-04-29 15:46:00

Giornata in memoria delle vittime delle guerre chimiche


Si celebra oggi la Giornata della memoria in onore delle vittime delle guerre chimiche. Il 29 aprile ha un particolare valore perchè è il giorno in cui, nel 1997, entrava in vigore la Convenzione sulle Armi chimiche, il primo Trattato a interdire gli arsenali di un'ampia gamma di armamenti. Claudia Minici ne ha parlato con Sergey Batsanov, direttore dell'Ufficio Pugwash di Ginevra:

R. – Oggi è la Giornata internazionale della memoria per tutte le vittime delle armi chimiche. E’ un giorno un po’ speciale quest’anno perché 100 anni fa, durante la Prima Guerra mondiale, è iniziata la grande guerra chimica. Il 29 è l’anniversario dell’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, un altro momento notevole nella storia. Infatti, nel ’92 è stata negoziata questa Convenzione che proibisce tutte queste classi delle armi di distruzione di massa.

D. – A oggi qual è l’impegno dell’Onu?

R.  – L’Onu stessa, un paio di anni dopo, ha prodotto la definizione delle armi di distruzione di massa: armi nucleari, armi chimiche, biologiche e radiologiche. Oggi, abbiamo già due Convenzioni sulla proibizione delle armi chimiche e un’altra Convenzione sulle armi biologiche. Sulle armi nucleari la situazione è molto più complicata. Abbiamo cinque Paesi possessori delle armi nucleari riconosciuti internazionalmente. Abbiamo poi tre Paesi che hanno prodotto le loro armi nucleari molto più tardi, cioè India, Pakistan e Corea del Nord. Abbiamo un altro possessore che neanche vuole riconoscere il fatto del possesso, cioè Israele. Il problema più importante di oggi è cominciare il processo vero e proprio del disarmo nucleare.

D. – Quali sono le nuove sfide?

R. – Si deve in primo luogo concludere il processo di distruzione in Russia e negli Stati Uniti: questi Paesi non sono riusciti a completare la distruzione come prevedeva la Convenzione. Rimangono ancora i Paesi contrari alla partecipazione a questa Convenzione. L’universalizzazione della Convenzione non è ancora ottenuta e poi c’è il problema di come prevenire l’uso delle armi di diverse sostanze tossiche da parte dei terroristi e di come diminuire il rischio dell’uso delle sostanze tossiche industriali, quelle che noi non consideravamo durante il negoziato sulla Convenzione ma che adesso, con la sparizione delle armi molto tossiche, molto potenti, possono attrarre qualche interesse da parte di chi vorrebbe mantenere l’opzione della guerra chimica.








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