2015-04-26 14:46:00

Appello dei vescovi albanesi contro la corruzione


“Dimostrare una volontà irreversibile per decriminalizzare la politica”: è quanto chiede la Conferenza episcopale albanese in una lettera indirizzata a “tutti gli albanesi di buona volontà”, in vista delle elezioni amministrative del 21 giugno. La prossima tornata elettorale - sostengono i presuli, citati dall’agenzia Sir - è "un'occasione opportuna perché i partiti politici dimostrino apertamente la loro volontà" in questo senso. Da qui l'invito a "distaccarsi dai candidati corrotti, che hanno comprato i voti con soldi o in altre maniere, che hanno corrotto altre persone o hanno favorito, durante i loro mandati, l'appropriazione indebita di fondi pubblici". Come già in passato, i vescovi condannano la compravendita di voti e lanciano un appello affinché essa “non si verifichi più", in quanto rappresenta "un'offesa contro Dio e contro una sana morale umana e religiosa".

La politica tuteli bene comune e promuova la sussidiarietà
Quindi, i vescovi di Tirana si rivolgono ai soggetti istituzionali ed ai candidati, chiedendo loro di "avere davanti agli occhi il bene di tutte le persone", nell’elaborare i loro programmi politici, così da garantire la promozione de "il principio di sussidiarietà, creando le basi e le condizioni di uno sviluppo e di un auto-sostegno dignitoso delle famiglie albanesi". Il pensiero, poi, va anche ai giovani che "devono essere incoraggiati a non abbandonare il Paese ed a porsi al suo servizio”; per questo, “la possibilità di studiare e di lavorare sono strumenti efficaci perché i giovani continuino a vivere in Albania".

Votare è obbligo morale, indipendentemente dalla scelta che si fa
La Chiesa cattolica di Tirana, inoltre, esorta tutti i "cittadini albanesi, cristiani e non cristiani" a "prendere parte al voto con cultura e dignità": "Non possiamo essere indifferenti al voto – si legge nella lettera - Se non votiamo oggi, non possiamo chiedere un riscontro domani. Il voto è un obbligo morale indipendentemente dalla scelta che si fa". Allo stesso tempo, i presuli lanciano un appello “alle coscienze dei cittadini: se i candidati sono conosciuti per il loro passato criminale e corrotto, non votateli. Anche l'astensione o il voto bianco è un'opzione. Se nessuno dei candidati incarna i criteri per essere eletto, allora l'astensione diventa un obbligo morale".

Creata una piattaforma governativa contro la corruzione
Da ricordare che il governo albanese, all'inizio del 2015, ha anche creato una piattaforma nazionale, raggiungibile al sito www.stopkorrupsionit.al proprio per contrastare l'illegalità, chiedendo la collaborazione di tutti i cittadini. Ma resta ancora molto da fare: secondo quanto emerge dall'ultimo rapporto della commissione Affari esteri dell'Europarlamento sulle riforme realizzate in Albania nel 2014 nel quadro del processo di adesione, "gli eurodeputati ritengono che si debba ulteriormente sostenere e promuovere la lotta alla corruzione e la creazione di un'amministrazione pubblica professionale e depoliticizzata".

L’Europa chiede maggiori garanzie
Inoltre, il Paese "dovrebbe fare di più per garantire l'indipendenza, l'efficienza e la responsabilità del sistema giudiziario così come l'autonomia del servizio radiotelevisivo pubblico". La relazione della Commissione verrà votata dal Parlamento europeo durante la prossima Plenaria, in programma a Strasburgo dal 27 al 30 aprile. (I.P.)








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