2015-04-25 11:34:00

Festa del libro ebraico, per fare memoria e riflessione


Apre oggi a Ferrara la sesta edizione della Festa del Libro Ebraico, tradizionale appuntamento con la cultura ebraica in Italia. La manifestazione toccherà molte tematiche, tra cui anche il dialogo ebraico-cristiano. Ospite speciale sarà il Premio Nobel per la letteratura, Patrick Modiano, cui è destinato il premio di cultura ebraica "Pardes". Claudia Minici ha intervistato Riccardo Calimani, presidente della Fondazione "Meis", il Museo nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah:

R. – Tocchiamo molti punti. Parliamo di temi classici: quello che è successo nel XX secolo, il rapporto tra ebrei e fascismo… Prendendo spunto dai libri, presentiamo tante cose diverse: per esempio, si parla di Gino Bartali e della sua opera di solidarietà, ma c’è anche per esempio un convegno sui marrani che viene presentato nei suoi atti. E una delle cose più interessanti da ascoltare sarà il colloquio tra il rabbino Laras e mons. Negri, che è il vescovo di Ferrara. Questo è un tema che toccherà soprattutto le tradizionali corde del lungo dialogo ebraico-cristiano degli ultimi decenni.

D. – Si dà valore ai libri come strumenti necessari alla memoria storica…

R. – Non sono solo strumenti necessari alla memoria storica, ma anche occasione di riflessione. La produzione di libri di argomento ebraico in Italia è enorme. La minoranza ebraica in Italia è piccolissima. Questi libri servono soprattutto a coloro che non sono ebrei e quindi ci permettono di ricordare non soltanto le storie del passato, ma anche di rievocare momenti importanti della produzione letteraria, culturale del mondo ebraico, sia italiano e sia straniero.

D. – Tra i partecipanti, troviamo anche il Premio Nobel per la letteratura, Patrick Modiano. Quale importante contributo potrà dare all’evento?

R. – Se, come spero, verrà sarà un’occasione importante. Lui ha una grande produzione di romanzi e racconti dedicati agli anni bui della Francia occupata dai nazisti. In ogni caso, dare un premio a un Premio Nobel già ben noto ci pare un po' un atto di "presunzione" da parte nostra: dopo il Nobel gli diamo, con un po' di ironia, il "piccolo Nobel" ebraico italiano.

D. – Si toccherà la tematica del dialogo ebraico-cristiano?

R. – Il tema, come noto, è recente, frutto dopo tanti secoli di diffidenza e disprezzo di una nuova importante valorizzazione culminata con incontri pubblici anche a Roma tra il Rabbino Toaff, recentemente scomparso, e Papa Wojtyla. Da quella volta, gli scambi si sono intensificati e anche i rapporti umani sono diventati sempre più forti. Mi pare importante che ci siano questi incontri anche a livello locale con la città di Ferrara. Credo ci sia molta curiosità e molta attenzione e penso che non saremo di sicuro delusi.








All the contents on this site are copyrighted ©.