Papa Francesco, nell’udienza generale di oggi in Piazza San Pietro, ha proseguito la catechesi sulla famiglia sul tema “maschio e femmina li creò”, tratto dalla Genesi. “Oggi – ha detto - vorrei completare la riflessione con il secondo racconto, che troviamo nel secondo capitolo. Qui leggiamo che il Signore, dopo aver creato il cielo e la terra, «plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente» (2,7). E’ il culmine della creazione. Ma manca qualcosa. Poi Dio pone l’uomo in un bellissimo giardino perché lo coltivi e lo custodisca (cfr 2,15)”.
Reciprocità, non subordinazione: la donna non è una replica dell'uomo
Il Papa ha proseguito: “Lo Spirito Santo, che ha ispirato
tutta la Bibbia, suggerisce per un momento l’immagine dell’uomo solo - gli manca qualcosa
-, senza la donna. E suggerisce il pensiero di Dio, quasi il sentimento di Dio che
lo guarda, che osserva Adamo solo nel giardino: è libero, è signore,… ma è solo. E
Dio vede che questo «non è bene»: è come una mancanza di comunione, gli manca una
comunione, una mancanza di pienezza. «Non è bene» – dice Dio – e aggiunge: «voglio
fargli un aiuto che gli corrisponda» (2,18). Allora
Dio presenta all’uomo tutti gli animali; l’uomo dà ad ognuno di essi il suo nome –
e questa è un’altra immagine della signoria dell’uomo sul creato –, ma non trova in
alcun animale l’altro simile a sé. L’uomo continua solo. Quando finalmente Dio presenta
la donna, l’uomo riconosce esultante che quella creatura, e solo quella, è parte di
lui: «osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne» (2,23). Finalmente c’è un rispecchiamento,
una reciprocità. E quando una persona – è un esempio per capire bene questo – vuole
dare la mano a un’altra, deve avere un altro davanti: se uno dà la mano e non ha niente
(nessuno) la mano è lì, gli manca la reciprocità. Così era l’uomo, gli mancava qualcosa
per arrivare alla sua pienezza, gli mancava reciprocità. La donna non è una “replica”
dell’uomo; viene direttamente dal gesto creatore di Dio. L’immagine della “costola”
non esprime affatto inferiorità o subordinazione, ma, al contrario, che uomo e donna
sono della stessa sostanza e sono complementari, anche hanno questa reciprocità. E
il fatto che – sempre nella parabola – Dio plasmi la donna mentre l’uomo dorme, sottolinea
proprio che lei non è in alcun modo una creatura dell’uomo, ma di Dio. E anche suggerisce
un’altra cosa: per trovare la donna e possiamo dire per trovare l’amore nella donna,
ma per trovare la donna, l’uomo prima deve sognarla e poi la trova”.
No a maschilismo e mercificazione corpo femminile
“La fiducia di Dio nell’uomo e nella donna, ai quali
affida la terra, è generosa, diretta, e piena. Si fida di loro. Ma ecco che il maligno
introduce nella loro mente il sospetto, l’incredulità, la sfiducia. E infine, arriva
la disobbedienza al comandamento che li proteggeva. Cadono in quel delirio di onnipotenza
che inquina tutto e distrugge l’armonia. Anche noi lo sentiamo dentro di noi tante,
volte, tutti. Il peccato genera diffidenza
e divisione fra l’uomo e la donna. Il loro rapporto verrà insidiato da mille forme
di prevaricazione e di assoggettamento, di seduzione ingannevole e di prepotenza umiliante,
fino a quelle più drammatiche e violente. La storia ne porta le tracce. Pensiamo,
ad esempio, agli eccessi negativi delle culture patriarcali. Pensiamo alle molteplici
forme di maschilismo dove la donna era considerata di seconda classe. Pensiamo alla
strumentalizzazione e mercificazione del corpo femminile nell’attuale cultura mediatica.
Ma pensiamo anche alla recente epidemia di sfiducia, di scetticismo, e persino di
ostilità che si diffonde nella nostra cultura – in particolare a partire da una comprensibile
diffidenza delle donne – riguardo ad un’alleanza fra uomo e donna che sia capace,
al tempo stesso, di affinare l’intimità della comunione e di custodire la dignità
della differenza”.
Riportare in onore il matrimonio e la famiglia
“Se non troviamo un soprassalto di simpatia per questa
alleanza, capace di porre le nuove generazioni al riparo dalla sfiducia e dall’indifferenza,
i figli verranno al mondo sempre più sradicati da essa fin dal grembo materno. La
svalutazione sociale per l’alleanza stabile e generativa dell’uomo e della donna è
certamente una perdita per tutti. Dobbiamo riportare in onore il matrimonio e la famiglia!
E la Bibbia dice una cosa bella: l’uomo trova la donna, si incontrano … e l’uomo deve
lasciare qualcosa per trovarla pienamente. E per questo l’uomo lascerà suo padre e
sua madre per andare da lei. E’ bello! Questo significa incominciare una strada. L’uomo
è tutto per la donna e la donna è tutta per l’uomo”.
Alleanza uomo-donna, vocazione impegnativa e appassionante
Il Papa ha così concluso al catechesi in italiano:
“La custodia di questa alleanza dell’uomo e della donna, anche se peccatori e feriti,
confusi e umiliati, sfiduciati e incerti, è dunque per noi credenti una vocazione
impegnativa e appassionante, nella condizione odierna. Lo stesso racconto della creazione
e del peccato, nel suo finale, ce ne consegna un’icona bellissima: «Il Signore Dio
fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelle e li vestì» (Gen 3,21). E’ un’immagine
di tenerezza verso quella coppia peccatrice che ci lascia a bocca aperta: la tenerezza
di Dio per l’uomo e per la donna. E’ un’immagine di custodia paterna della coppia
umana. Dio stesso cura e protegge il suo capolavoro”.
Pregare per le famiglie in difficoltà
Tra i vari saluti, rivolgendosi ai pellegrini di lingua
portoghese, ha detto:
“Pregate per tutte le famiglie, specialmente per quelle
che si trovano in difficoltà, certi che esse sono un dono di Dio e il fondamento della
vita sociale!”.
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