Naufragio Libia. Fermati scafisti, giovedì vertice Ue

Lo avete ascoltato dai titoli. Sono arrivati in Italia 27 dei 28 superstiti del naufragio di sabato notte a largo della Libia. Si teme che le vittime siano oltre 900. Intanto sono stati fermati due scafisti, per loro l’accusa è di omicidio colposo plurimo. Ieri alla tragedia si è aggiunto un altro naufragio davanti all’isola di Rodi. E mentre si prepara il vertice straordinario Ue di giovedì, anche gli Stati Uniti ribadiscono: “Bisogna aiutare l’Europa”. Massimiliano Menichetti:

Il ministro dell'interno Angelino Alfano ha ribadito che sono stati fermati i due scafisti dell'imbarcazione affondata sabato notte nel canale di Sicilia. Si tratta del comandante, tunisino, e di un suo assistente, siriano. Intanto sono in Italia, approdati a Catania sulla nave Gregoretti, della Guardia costiera, 27 dei 28 superstiti del naufragio. Secondo un sopravvissuto a bordo del barcone della speranza c’erano 950 persone. Un dramma al quale si è aggiunta ieri un’altra tragedia: davanti isola greca di Rodi un barcone ha urtato gli scogli iniziando ad inabissarsi: 200 a bordo circa 80 i sopravvissuti. Confermato per giovedì il vertice straordinario sull’emergenza che analizzerà anche il piano in 10 punti presentato ieri a Lussemburgo dal commissario europeo per i Migranti Dimitris Avramopoulos. Al primo posto "rafforzare" le operazioni Triton e Poseidon nel Mediterraneo. Non si può andare avanti così ha detto il presidente del Consiglio europeo Tusk, anche gli Stati Uniti ribadiscono la necessità di aiutare l’Europa, di emergenza umanitaria parla il Commissario esteri Ue Mogherini che conferma che è allo studio il modo per trovare e distruggere i barconi prima dell’utilizzo. “Basta drammi” ribadisce il presidente della Repubblica italiana Mattarella che si allinea con chi chiede missioni umanitarie nei Paesi d’origine dei flussi, mentre il premier Renzi e l’omologo maltese Muscat concordano sulla linea dura contro il racket delle imbarcazioni della morte.