2015-04-21 14:38:00

Egitto: condannato a 20 anni l'ex presidente Morsi


L'ex presidente egiziano, Mohamed Morsi, è stato condannato a 20 anni di reclusione nel processo per incitamento all’uccisione di alcuni manifestanti antigovernativi, avvenuta il 5 dicembre 2012 al Cairo, nei pressi del palazzo presidenziale. Morsi, sostenuto dai Fratelli Musulmani che contestano la decisione, è stato destituito nel luglio 2013 e rischiava la pena di morte. Ancora due i processi in corso, nei quali Morsi rischia la pena capitale. Quali gli scenari che si aprono ora in Egitto? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Maria Grazia Enardu, docente di Storia delle Relazioni Internazionali all’Università di Firenze:

R. - Scenari poco felici e anche poco favorevoli, anche se non credo che dopo questa prima sentenza, in cui a Morsi sono stati dati "solo" 20 anni, si possa arrivare a un’ulteriore sentenza in cui si arrivi alla pena di morte. A questo punto, credo che l’Egitto voglia chiudere la vicenda, sia a livello giudiziario che a livello politico archiviando i Fratelli Musulmani in galera, a cominciare dall’ex presidente Morsi.

D. – Non c’è il rischio che isolando il fronte musulmano ci sia un’estremizzazione da parte islamica anche in Egitto?

R. – Credo che moltissimo dipenda dalla situazione economica e dal tipo di aiuti che il Paese sta ricevendo dall’estero, soprattutto dai ricchi sostenitori del Golfo, a cominciare dall’Arabia Saudita. Se, come pare, l’economia egiziana si riprenderà sufficientemente, questo toglierà terreno allo scontento politico anche dei Fratelli Musulmani.

D. – A questo punto ci si chiede: quale sarà il futuro dell’Egitto, a che cosa si va incontro?

R. – Io credo che questo governo sia molto stabile, perché ha l’appoggio dell’Occidente; ha l’appoggio di ricchi sostenitori arabi e nessuno vuole che l’Egitto scivoli di nuovo nel disordine. È un regime che durerà. Bisogna vedere in che modo si evolverà anche in senso democratico.

D. – C’è un rischio Stato Islamico anche per l’Egitto?

R. – No, l’Egitto ha una tradizione islamica, ma completamente diversa da quella che noi definiamo “fondamentalista”: è proprio nel suo Dna religioso. Certo, i Fratelli Musulmani saranno in galera o faranno vita clandestina, come già fanno, ma questo nulla toglie al fatto che l’Islam egiziano è diverso.








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