2015-04-18 10:53:00

Mattarella: il Papa partecipe delle attese dell'Italia


“Partecipe delle difficoltà e delle attese dell’Italia”. In questo modo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito Papa Francesco nel suo discorso in occasione della sua visita in Vaticano. Disoccupazione, famiglia, libertà religiosa al centro delle parole del capo dello Stato. Il servizio di Alessandro Guarasci:

Il magistero pontificio è un punto di riferimento anche per  la storia contemporanea e la democrazia italiana ed europea. D’altronde tra i due Stati, dice il presidente Mattarella, c’è un “rapporto davvero speciale”. Il capo dello Stato ricorda poi la prima visita in Italia di Francesco, a Lampedusa: da quel momento il Pontefice è stato sempre “partecipe delle difficoltà e delle attese dell’Italia”. E' evidente quindi che il dramma dei profughi impone una soluzione e un “intervento dell’Unione Europea per fermare questa continua perdita di vite umane nel Mediterraneo”:

“Con quelle vite spezzate si perde  la speranza di tante persone e si compromette la dignità della comunità internazionale. Rischiamo di smarrire la nostra umanità”.

Ma altro dramma dell’Europa, e dell'Italia, sono la disoccupazione e le nuove povertà, che rischiano di “inghiottire il futuro di intere generazioni”. Dunque, serve una “visione dello sviluppo economico e sociale che sappia rimettere al centro la persona e la famiglia”. E il presidente mette in luce come “Governo e Parlamento italiani” siano “impegnati ad adottare misure che consentano al nostro Paese di lasciarsi alle spalle una crisi che è stata lunga e dolorosa e da cui solo ora si inizia a intravedere l'uscita”.

La Chiesa, fa notare il capo dello Stato, “svolge” un’azione “a sostegno delle frange più deboli della popolazione”. Al contempo, la famiglia, “nucleo essenziale della società”, “spesso deve curare, da sola, le ferite inferte dalla ‘cultura dello scarto’”.

E poi il Giubileo della Misericordia che “costituirà occasione di riflessione preziosa sui valori della giustizia e della solidarietà insieme a quello della pace”. Di qui il richiamo alla libertà religiosa, che “appartiene alle più autentiche aspirazioni delle persone e costituisce un cardine della Costituzione italiana”:

“Qualsiasi violazione di essa vulnera, nel profondo, i diritti umani e delle comunità. La violenza scatenata contro le comunità cristiane in alcune parti del mondo interpella, con forza, le coscienze di tutti coloro che amano la libertà e la tolleranza”.

E questo anche perché "Il dialogo tra le grandi tradizioni religiose appare tanto più urgente nel momento in cui si avverte, anche nel nostro Paese" la minaccia del terrorismo internazionale".  Infine, l’invito a Papa Francesco a venire in visita al Quirinale.








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