2015-04-16 13:08:00

Per l'Ue il massacro degli armeni fu genocidio


Il Parlamento europeo ha approvato ieri una risoluzione sul genocidio armeno per ricordare i 100 anni di quella tragedia. Forte anche l’esortazione alla Turchia di continuare i suoi sforzi per il riconoscimento del massacro, avvenuto tra il 1915 e il 1917, a conclusione dell’Impero Ottomano. Sulla pronuncia di Bruxelles, Giancarlo La Vella ha intervistato Valentina Scotti, ricercatrice di Diritto Pubblico Comparato alla Luiss, studiosa di questioni turche:

R. – L’Unione Europea riconosce la tragedia armena come genocidio già dal 1987 e da tempo esorta la Turchia ad aprire gli archivi e ad avviare un percorso di chiarimento con la controparte armena. Quello di ieri è probabilmente un ulteriore tentativo di pressione da parte di Bruxelles nei confronti della Turchia, perché si metta fine a una questione veramente annosa e che meriterebbe di vedere una conclusione. Essa, però, giunge in un momento in cui Ankara è impegnata in una campagna elettorale particolarmente rilevante per il Paese e potrebbe essere strumentalizzata a fini propagandistici, per creare nuovamente un richiamo ai principi nazionalisti. E questo potrebbe creare anche dei problemi nel percorso di adesione all’Ue.

D.  – Quindi su questo aspetto non c’è il rischio che si guastino i rapporti tra Bruxelles e Ankara?

R.  – I rapporti, che non sono ottimi in questo periodo, non credo possano essere effettivamente guastati da questa risoluzione. E’ probabile che subentreranno dichiarazioni diplomaticamente ruvide nei confronti dell’Unione Europea, però credo che, se problemi ci devono essere tra la Turchia e l’Ue, non deriveranno da questa risoluzione, ma piuttosto dal fatto che la Turchia attende da tempo che Bruxelles ormai da tempo si pronunci in maniera definitiva su una possibilità di adesione o meno.

D.  – Qual è la posizione di Ankara su quanto avvenuto nei confronti degli armeni tra il 1915 e il 1917?

R.  – La posizione di Ankara storicamente è quella di ritenere che, se di genocidio si è trattato, comunque è stato perpetrato dagli ottomani, quindi non dall’attuale Repubblica turca. In generale, però, si tende a far prevalere una verità storica, per cui non si sia trattato di un vero e proprio genocidio, ma piuttosto di morti accidentali durante i duri spostamenti della popolazione armena. Mi sento, però, anche di ricordare che comunque è da tempo che Ankara si mostra propensa a ridiscutere questa visione delle cose. Nel 2001 si tentò anche di istituire una commissione congiunta per la verità storica con gli armeni. Il progetto non è andato a buon fine, però è stato seguito poi dalle condoglianze che Erdogan ha fatto lo scorso anno per le “morti” – si è spresso con questo termine generico – intervenute tra il 1915 e il 1917. Quindi, passi in avanti, sia pure di timida apertura, Ankara in qualche modo nel tempo li ha fatti.








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