2015-04-14 16:00:00

Ostuni, crollo scuola. Genitori: governo rispetti promesse


Il crollo del soffitto della scuola elementare “Pessina” di Ostuni ha aperto il dibattito sulla sicurezza delle strutture scolastiche nazionali, fino ad ora affidata agli enti locali. E’ chiara la necessità di un maggiore intervento da parte del governo e molte sono le lamentele sui tagli alla spesa per l’istruzione. Per il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone l'esecutivo ha però investito quasi 4 mld sull'edilizia scolasticaClaudia Minici ha intervistato Fabrizio Azzolini, presidente nazionale dell’Associazione italiana genitori:

R. - È necessario, da parte del governo, leggi e direttive chiare agli enti locali. Proprio in questo periodo di transizione tra le vecchie Province, il governo deve emanare delle direttive precise in maniera tale che chi prima seguiva le scuole possa seguirle ancora con le competenze adeguate e abbia anche i fondi adeguati per le verifiche e gli eventuali lavori da fare.

D. - L’edilizia scolastica era la priorità con la quale era nato il governo Renzi, mentre dal Def emanato in questi giorni per i prossimi cinque anni la spesa per l’istruzione sarebbe ulteriormente tagliata…

R. - Noi non siamo d’accordo con questo "scaricabarile" e con questi continui mutamenti nell’ordinamento. Il premier Renzi aveva detto: “E' la priorità del mio mandato”. Quindi, è anche inutile che ci rincorriamo dalla mattina alla sera su tante cose dette e tante cose che poi non vengono mantenute pur rendendoci conto della problematicità di un momento storico ed economico che abbiamo dovuto affrontare e che ancora oggi stiamo affrontando. Meno annunci, più condivisione e poi attuazioni.

D. - La costruzione della scuola elementare Pessina di Ostuni risale al 1939 e ha avuto il suo primo parziale restauro nel 2011. Si riscontra un simile ritardo su tutto il territorio italiano?

R. - Giro molto l’Italia e vado nelle scuole, perché il punto fondamentale per noi è la scuola con i relativi edifici scolastici. Abbiamo fatto anche un’indagine parallela alla “buona scuola” del premier Renzi e del ministro Giannini. È emerso che in tutta Italia ci sono dei grossi problemi alle strutture scolastiche, che non danno garanzia di serenità per i nostri figli. Credo ci vorrebbe molto poco alle pseudo-province per prendere degli ingegneri e dei geometri, fargli fare una perizia giurata e vedere lo stato di conservazione di quegli edifici. Non crediamo che basti un computer per verificare l’efficienza di una scuola: occorre andare sul posto, visionare i luoghi e vedere se a un certo punto quelle strutture non sono più sistemabili, oppure possono essere sistemate e adeguate anche alle nuove normative di legge.

 








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