2015-04-11 14:30:00

Congo: Ordini religiosi condannano massacri a Butembo


“I massacri nella regione di Mbau, nella diocesi di Butembo-Beni sono chiaramente un crimine contro l’umanità” afferma il messaggio scritto dai membri dei Consigli generali di diversi Ordini e Congregazioni religiose presenti nella diocesi di Butembo-Beni, nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc), dove da tempo si susseguono violenze contro la popolazione civile, da parte di alcuni gruppi armati. Proprio in quell’area - riporta l'agenzia Fides - dall’ottobre 2012 non si hanno notizie di 3 padri assunzionisti (Agostiniani dell’Assunzione) di nazionalità congolese, Jean-Pierre Ndulani, Anselme Wasikundi e Edmond Bamutute, scomparsi la sera del 19 ottobre 2012 nella loro parrocchia Notre-Dame des Pauvres di Mbau, a 22 km da Beni.

Cittadini inermi rapiti ed uccisi. Violenze su donne e bambini
“I massacri ai quali reagiamo con forza, sono avvenuti tra l’ottobre 2014 e il marzo 2015. Dalle nostre informazioni sappiamo che cittadini inermi e disarmati sono stati rapiti e assassinati nei villaggi del territorio di Beni. Incursioni notturne di uomini armati hanno prodotto il rapimento di persone e l’uccisione di altre” afferma il messaggio. “I massacri sono orribili. Ad oggi più di 400 persone sono state massacrate”.

Per i Religiosi è inammissibile che queste violenze si ripetano
Le conseguenze sulla popolazione di queste violenze sono: penuria alimentare, disfunzione o interruzione dei servizi medici, esodo delle popolazioni, migrazioni. “È inammissibile che l’instabilità della Rdc e le uccisioni di questo tipo si ripetano e che il Paese continui ad essere immerso in una spirale di violenza” affermano i religiosi che denunciano inoltre “la distruzione dell’ecosistema di questa regione, che possiede la seconda foresta vergine del mondo, dopo quella dell’Amazzonia”. 

Appello alla comunità internazionale per la stabilità del Paese
​I missionari concludono rivolgendo un appello alle istituzioni dell’ Onu e alla comunità internazionale “perché si impegnino a operare per la stabilità della Rdc, così che il ‘gigante addormentato’ possa risvegliarsi e contribuire alla propria crescita e allo sviluppo dei popoli, non solo della regione, ma anche del sotto-continente e dell’Africa intera”. (L.M.)








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