Matteo Renzi presenta il Documento di Economia e Finanza e smentisce un aumento delle tasse. “Nel 2015 meno imposte per 18 mld – dice il premier, annunciando che è stato scongiurato l'incremento dell'Iva. Giampiero Guadagni:
Né tagli né aumenti di tasse. Matteo Renzi presenta così il Def, il documento di
economia e finanza, l'ex legge finanziaria. Anzi, il premier quantifica in 21 miliardi
la riduzione delle tasse nel 2015. Dieci dal bonus di 80 euro, 8 dai provvedimenti
sul lavoro. In più, i 3 miliardi di clausole di salvaguardia disinnescati, vale a
dire mancato incremento di Iva e accise previsto dagli altri governi. Il ministro
dell'economia Padoan conferma la crescita del pil: 0,7% quest'anno, 1,4% nel 2016;
1,5% nel 2017. Positive anche le previsioni sul deficit, in progressiva riduzione.
Nel 2017 sarà raggiunto il pareggio di bilancio.
Per tutto questo, sottolinea Renzi, c'è bisogno della spending review. Quest'anno
previsti 10 miliardi di risparmi. Assicura il premier: non ci saranno tagli alle prestazioni
per i cittadini, ma un dimagrimento della macchina pubblica. Critica la sinistra Pd
che definisce la manovra recessiva e iniqua. Critica anche Forza Italia, che accusa
il governo di vendere illusioni
Venerdì il varo definitivo del Def. Prima ci sarà un incontro con i comuni che protestano
contro i tagli. Sempre venerdì la nomina del sottosegretario (o della sottosegretaria,
come sottolinea Renzi) alla Presidenza del Consiglio, dopo il passaggio di Delrio
al ministero delle Infrastrutture.
Renzi ha affermato che le tasse non aumenteranno, un'eventuale riduzione ci sarà, eventualmente nella legge di stabilità per il 2016. Abbiamo sentito l’economista Alberto Quadrio Curzio:
“Una riduzione del gravame fiscale sarebbe stata e sarebbe molto opportuna visto che la ripresa nel 2015 sarà ancora debole: 0.6-0.7%, ma naturalmente bisogna fare i conti con i vincoli europei di bilancio che rimangono molti stingenti”. Lo ha affermato a Radio Vaticana, l’economista e vicepresidente dell’Accademia dei Lincei Alberto Quadrio Curzio. “Si apre una partita duplice: da un lato fare la spending review perché da lì potrebbero venire risorse, e dall'altro recuperare evasione ed elusione che sono un problema grave per il nostro paese”
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