2015-04-05 10:06:00

La Nigeria vive la Pasqua con la paura degli attentati


Il tempo di Pasqua è segnato, in Africa, da situazioni profondamente diverse. In molti Paesi, il Continente africano offre esempi di convivenza pacifica che caratterizzano le diverse componenti della società. In altri Stati, tra cui - come ha ricordato il Papa nel messaggio Urbi et Urbi - la Nigeria, il Sudan, il Sud-Sudan e la Repubblica Democratica del Congo, la violenza sconvolge l’intero tessuto sociale, non solo le comunità cristiane. Ieri in Nigeria almeno quattro persone sono state uccise dai terroristi di Boko Haram in un villaggio vicino ai Maiduguri, nel nord-est del Paese. Ma come è vissuta la Pasqua in Nigeria e nel resto del Continente?  Emanuela Campanile  lo ha chiesto al direttore delle riviste delle Pontificie Opere Missionarie, padre Giulio Albanese:

R. - In Nigeria non è in atto una persecuzione contri i cristiani, anche perché i Boko Haram, numericamente parlando, hanno ucciso più musulmani che cristiani. I cristiani vengono colpiti in Nigeria, soprattutto nel nord est, ma anche in regioni più centrali come lo Stato del Plateau. Per quale motivo? Perché i Boko Haram sanno che quando colpiscono i cristiani è come se 'bucassero' lo schermo: quella notizia viene comunque ripresa dalle testate internazionali.

D. – C’è un'Africa che è di esempio o che ancora riesce a mantenere vive, con rispetto, minoranze religiose e cristiani?

R. – Ma c’è la stragrande maggioranza dei Paesi africani che, da questo punto di vista, ha la pagella in ordine. Io penso alla Tanzania, al Sudafrica, all'Angola, alla Sierra Leone, alla Liberia, alla Repubblica Democratica del Congo, nonostante le violenze in alcune zone. La lista è lunga. Devo dire che in Africa, da questo punto di vista almeno sul piano formale, non vi sono problemi di sorta. Certo, ci sono dei Paesi che sono purtroppo oggi target degli estremisti. Questo succede soprattutto nelle aree di crisi. Pensiamo alla regione settentrionale del Mali, l’Azawad, ma anche al Sudan e alla regione del Darfur, per non parlare della Repubblica Centrafricana, dove un certo jihadismo purtroppo ha seminato morte e distruzione.








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