2015-04-04 19:09:00

Strage di Garissa, arrestate cinque persone


La polizia del Kenya ha arrestato cinque persone, sospettate di aver a che fare con la strage nell'universita' di Garissa. Intanto, I terroristi islamici somali al Shebaab, legati ad al Qaeda, sono tornati a minacciare nuove carneficine nel Paese. Michele Raviart:

Risponderemo duramenti agli Al Shabaab. Il massacro è stato un attacco all’umanità e non permetteremo che in Kenya si instauri il califfato”. A parlare è il presidente kenyota Uhruru Kenyatta in un messaggio alla nazione. Un appello all’unità politica è stato rivolto a tutte le opposizioni, mentre prosegue, dopo i cinque arresti, l’identificazione dei responsabili “non solo in Kenya, ma anche in Somalia”. Kenyatta ha ricordato anche che l’islam è “una religione di pace e tolleranza” e ha invitato le famiglie dei terroristi a collaborare con il governo. Decretati tre giorni di lutto nazionale. Intanto Al Shebaab fa sapere su internet che “la guerra sarà lunga e terribile e i kenyoti saranno le prime vittime”. Dunque si registra un clima difficile nel Paese.

La strage di Garissa, spiegano i jihadisti  legati ad Al Qaeda, è stata un atto di ritorsione per i raid compiuti dalle truppe dell’Unione africana di Nairobi in Somalia. Confermato poi per luglio il viaggio in Kenya del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, annunciato solo pochi giorni prima della strage. “Il futuro del Kenya non sarà determinato dalla violenza e dal terrore, ma sarà disegnato da giovani come quelli di Garissa”, ha detto Obama. Per lui sarà il primo ritorno da presidente nel Paese di origini di suo padre.

 

 








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