2015-03-24 14:30:00

Vescovi francesi: l'avvenire si costruisce insieme


“Non si può costruire il futuro del nostro Paese ripiegandosi su se stessi o mettendo in atto politiche di esclusione e di rigetto”. Lo ha detto questa mattina a Lourdes monsignor Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia e presidente della Conferenza episcopale francese, aprendo l’Assemblea plenaria dei vescovi. Nel suo discorso - riferisce l'agenzia Sir - mons. Pontier ha fatto subito riferimento agli attacchi terroristici di gennaio che hanno sconvolto Parigi con “le forze oscure della morte”. Un tale avvenimento - ha detto - chiede oggi a tutti una presa di “responsabilità” perché sia rispettata la legittimità delle “diversità che compongono la nostra società”. 

Manifestare gesti di perdono e riconciliazione
“Come non dire ai nostri concittadini ebrei - ha aggiunto - quanto la loro presenza ci è preziosa e cara? Come non dire ai nostri concittadini di confessione musulmana quanto sia importante continuare ad apprendere il vivere insieme in una società francese che ha dimostrato nella sua storia di essere capace di accogliere popoli venuti da lontano? Come non dire ai nostri concittadini cristiani di tenersi lontani da ogni paura, da ogni tentazione di ripiegamento su se stessi e manifestare per primi gesti di perdono e di riconciliazione?”. “La laicità dello Stato - ha quindi aggiunto il presidente dei vescovi francesi - è guardiano della libertà di coscienza, della libertà religiosa e di culto”. Essa veglia sulla “pace civile, permettendo il vivere insieme di cittadini dalle convinzioni diverse. Ma non può assicurare questa pace sorvegliando gli uni, domandando loro di rinunciare alla espressione delle loro convinzioni religiose permettendo poi ad altri di stigmatizzarle”. 

Scelte politiche ispirare al bene dei più poveri
Quanto avviene in Francia, è molto simile alle sfide che si vivono in Europa alle prese un po’ dappertutto con una nuova “ri-nazionalizzazione del pensiero caratterizzato da una sfiducia verso l’altro” e l’idea che per uscire dalla crisi è meglio stare “da soli”. “Ma l’avvenire - puntualizza l’arcivescovo di Marsiglia - si costruisce insieme e la salute di ogni membro è importante per tutti. È questa visione del bene comune, del bene di tutti coloro che vivono in Europa e in particolare dei più poveri che deve guidare le nostre scelte politiche”. 

Il riferimento all'astensionismo elettorale
È a questo punto che mons. Pontier fa riferimento alle elezioni dipartimentali e regionali di fine anno, puntando il dito contro l’astensionismo della prima tornata elettorale di domenica scorsa. “Votare - ha detto - è l’atto di partecipazione cittadina più elementare e necessaria. Astenersi non è un atto privo di conseguenze sul risultato di un‘elezione. In ogni caso, nulla ci assolve dalla nostra responsabilità individuale di cittadini”. (R.P.)








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