“Non si può costruire il futuro del nostro Paese ripiegandosi su se stessi o mettendo in atto politiche di esclusione e di rigetto”. Lo ha detto questa mattina a Lourdes monsignor Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia e presidente della Conferenza episcopale francese, aprendo l’Assemblea plenaria dei vescovi. Nel suo discorso - riferisce l'agenzia Sir - mons. Pontier ha fatto subito riferimento agli attacchi terroristici di gennaio che hanno sconvolto Parigi con “le forze oscure della morte”. Un tale avvenimento - ha detto - chiede oggi a tutti una presa di “responsabilità” perché sia rispettata la legittimità delle “diversità che compongono la nostra società”.
Manifestare gesti di perdono e riconciliazione
“Come non dire ai nostri concittadini ebrei - ha aggiunto - quanto la loro presenza
ci è preziosa e cara? Come non dire ai nostri concittadini di confessione musulmana
quanto sia importante continuare ad apprendere il vivere insieme in una società francese
che ha dimostrato nella sua storia di essere capace di accogliere popoli venuti da
lontano? Come non dire ai nostri concittadini cristiani di tenersi lontani da ogni
paura, da ogni tentazione di ripiegamento su se stessi e manifestare per primi gesti
di perdono e di riconciliazione?”. “La laicità dello Stato - ha quindi aggiunto il
presidente dei vescovi francesi - è guardiano della libertà di coscienza, della libertà
religiosa e di culto”. Essa veglia sulla “pace civile, permettendo il vivere insieme
di cittadini dalle convinzioni diverse. Ma non può assicurare questa pace sorvegliando
gli uni, domandando loro di rinunciare alla espressione delle loro convinzioni religiose
permettendo poi ad altri di stigmatizzarle”.
Scelte politiche ispirare al bene dei più poveri
Quanto avviene in Francia, è molto simile alle sfide che si vivono in Europa alle
prese un po’ dappertutto con una nuova “ri-nazionalizzazione del pensiero caratterizzato
da una sfiducia verso l’altro” e l’idea che per uscire dalla crisi è meglio stare
“da soli”. “Ma l’avvenire - puntualizza l’arcivescovo di Marsiglia - si costruisce
insieme e la salute di ogni membro è importante per tutti. È questa visione del bene
comune, del bene di tutti coloro che vivono in Europa e in particolare dei più poveri
che deve guidare le nostre scelte politiche”.
Il riferimento all'astensionismo elettorale
È a questo punto che mons. Pontier fa riferimento alle elezioni dipartimentali e regionali
di fine anno, puntando il dito contro l’astensionismo della prima tornata elettorale
di domenica scorsa. “Votare - ha detto - è l’atto di partecipazione cittadina più
elementare e necessaria. Astenersi non è un atto privo di conseguenze sul risultato
di un‘elezione. In ogni caso, nulla ci assolve dalla nostra responsabilità individuale
di cittadini”. (R.P.)
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