Una giornata dedicata al “genio della donna”, come l’ha chiamato San Giovanni Paolo II. La Missione permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite l’ha organizzata questa settimana a New York, con una conferenza sulle “Donne promotrici della dignità umana”. Il servizio di Elena Molinari:
“Un riconoscimento più profondo e un maggiore apprezzamento del genio femminile sono le chiavi per la lotta alla violenza contro le donne e per la difesa della dignità umana”. Con questa convinzione l’arcivescovo Bernardito Auza, osservatore permanente, ha aperto i lavori della conferenza presso la missione vaticana all’Onu. Ha ricordato poi che se “tutti noi siamo chiamati a dare amore, le donne eccellono in questo”, perché “individuano velocemente le esigenze degli altri e vi rispondono più rapidamente”.
L’osservatore permanente della Santa Sede ha sottolineato che in particolare coloro che lavorano nelle istituzioni a contatto con le persone hanno bisogno di un "cuore che vede" e di una "formazione del cuore", nella quale, ha detto, le donne sono professori in tutto il mondo. Carolyn Woo, presidente dei Catholic Relief Services, che fornisce assistenza a 130 milioni di persone, ha quindi condiviso la sua esperienza di sviluppo e di assistenza umanitaria. Michèle Pierre-Louis, ex primo ministro haitiano, ha parlato del ruolo delle donne come leader civici. E suor Norma Pimentel, della Valle di Rio Grande, alla frontiera tra gli Stati Uniti e il Messico, ha descritto il suo lavoro con i migranti irregolari che attraversano il confine, soffermandosi sul traffico di esseri umani, soprattutto donne e bambini.
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