2015-03-20 13:12:00

Convegno Caritas ambrosiana: acqua e cibo diritti umani


Fame zero e sete zero: due obbiettivi che non possono essere disgiunti. Oggi nel mondo oltre un miliardo di persone non ha cibo sufficiente per vivere e 748 milioni di uomini e donne non hanno accesso all’acqua. Per questo motivo, dall’Expo di Milano dedicato ai temi della nutrizione dovrà venire un forte impegno per assicurare acqua e cibo a tutta l’umanità. Il servizio di Fabio Brenna:

Il diritto al cibo e all’acqua vennero riconosciuti già nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, ma solo nel 2010 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò la risoluzione per dare attuazione a questo principio. Expo può rappresentare l’occasione per portare avanti questo percorso e promuovere strumenti giuridici a livello nazionale ed internazionale per garantire il diritto all’acqua e ad una alimentazione sicura. Una riflessione a tutto tondo quella promossa da Caritas ambrosiana, con una pluralità di contributi per ribadire la salvaguardia dei beni del creato, ma anche il punto di vista dei piccoli agricoltori, sostenitori di un modello di produzione basato sui valori della comunità e della sostenibilità. Un impegno anche per la Chiesa, come spiega mons. Luca Bressan, vicario episcopale della Diocesi di Milano:

R. –  Giustamente come Chiesa siamo presenti anche su un tema, una battaglia di questo tipo. È interessante dire la prospettiva secondo la quale la Chiesa è presente, cioè quella di una rilettura dei diritti alla luce del disegno creatore di Dio. Ecco perché la Chiesa, giustamente, aderisce a questa campagna e la sostiene. C’è un modo di abitare la Terra - che è quello che ci è stato indicato nel momento in cui Dio ce l’ha donata - che diventa un modo per sentirsi più uomini; quello che Papa Francesco continua a ricordare.

Rosario Lembo, presidente del Comitato italiano del Contratto mondiale sull’acqua:

R. – Noi abbiamo redatto un protocollo, cioè un trattato internazionale che concretizzi questa risoluzione dell’Onu. Questa è la sfida che poniamo agli Stati: se avete approvato una risoluzione, avete riconosciuto che l’acqua è un diritto, per coerenza, adesso, definiamo una norma di diritto internazionale con cui garantire il minimo vitale ad ognuno di noi. Ricordiamoci che ancora oggi nel mondo quasi 800 milioni di persone muoiono perché non hanno accesso all’acqua.

Il Comune di Milano ha presentato le buone pratiche che una città può adottare in merito all’acqua e alle urban food policies.








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