2015-03-17 17:09:00

Giubileo, l'esegeta Crimella: "La Misericordia del Signore non è quella dello smemorato"


Dall'opera evangelizzatrice di San Patrizio, vescovo e Apostolo d'Irlanda, alla leggenda del 'pozzo di San Patrizio', e dall'immagine del pozzo alla metafora biblica di questo luogo. "Attorno al pozzo sono ambientate diverse scene di fidanzamento", ricorda Don Matteo Crimella, docente di Esaegesi del Nuovo Testamento alla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale. "Il pozzo indica poi la femminilità per eccellenza: da sempre richiama l’acqua, la vita, e insieme la penetrazione, l'idea di entrare in profondità nella relazione tra l’uomo e la donna. Evoca insomma l'unità". 

"Se poi pensiamo al pozzo come immagine del collegamento con le viscere della terra, della discesa di Cristo agli Inferi, qui siamo di fronte al punto più basso dell’Incarnazione ma anche al punto più alto dell’Amore", sottolinea Crimella. "L’amore di Dio in Gesù arriva anche all’Inferno, il luogo dove c’è assenza di Dio. Anche lì è arrivato il Signore con la sua misericordia. Ciò significa che non esiste spazio che non possa essere visitato dall’amore di Dio". 

All'indomani dell'annuncio di indizione del Giubileo della Misericordia, il sacerdote precisa: "La misericordia di cui parliamo è la misericordia seria, non quella dello smemorato che non fa caso alle cose, che si dimentica. La misericordia è quella di chi è attento alla verità delle cose ma le guarda dal punto di vista di DioIn latino ci sono due termini che indicano la penitenza: paenitentia e poenitentia. Rispettivamente indichiamo la profondità, l’idea di convertirsi, di cambiare mentalità e dall'altra parte l’idea invece della pena, del castigo. Ecco - conclude il sacerdote - la penitenza a cui siamo chiamati è la prima. Questo è il grande dono della Pasqua".








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