2015-03-16 14:00:00

Vanuatu. Ciclone Pam: arrivano i primi aiuti


Dopo i primi tre aerei atterrati ieri nella devastazione della capitale Port Vila, oggi altri due velivoli australiani hanno portato i primi soccorsi alle popolazioni colpite sabato dal passaggio ciclone Pam, che al suo culmine ha visto venti fino a 300 chilometri l’ora. Si calcola - riporta l'agenzia Misna - che il 90% degli edifici della capitale e dell’isola principale dell’arcipelago, Efate, siano state distrutte o danneggiate.

Mancano rifugi d'emergenza, cibo e acqua
Anche oggi il Presidente Baldwin Lonsdale, che in questi giorni si trova nella città giapponese di Sendai per partecipare alla Conferenza internazionale Onu sulla riduzione dei rischi di disastri iniziata sabato, ha chiesto alla comunità internazionale ogni possibile aiuto, segnalando come in poche ore la violenza di Pam ha azzerato il progresso delle isole nell’ultimo quarto di secolo. In particolare, la Croce Rossa locale segnala che mancano rifugi d’emergenza, cibo e acqua potabile per molti dei 253.000 abitanti.

Molte isole ancora irraggiungibili
Ufficialmente il bilancio dei morti resta fermo a otto, ma le comunicazioni stentano ancora a essere ripristinate e molte delle isole sono ancora irraggiungibili. Questo fa temere che il numero delle vittime in intere comunità azzerate dalla forza del vento e delle onde, possa crescere ulteriormente.

Asia-Pacifico: l’88% della popolazione colpita da catastrofi naturali 
Proprio il rapporto Onu diffuso all’inizio della Conferenza di Sendai, ha segnalato come l’88% della popolazione colpita da catastrofi naturali negli ultimi 45 anni vive in Asia e nel Pacifico. Alti i costi in vite umane, con oltre due milioni di morti, ma anche quelli economici, stimati in 1150 miliardi di dollari Usa. Alluvioni, tifoni, terremoti e tsunami sono responsabili per il 92% delle vittime e per il 76% dei danni economici. (C.O.)








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