2015-03-16 19:02:00

Bufera sulle grandi opere, arrestato super consulente dei Lavori Pubblici


Nuovo ciclone tangenti sulle grandi opere. E’ finito in manette Ercole Incalza, ex dirigente del ministero dei  Lavori Pubblici, che secondo la procura di Firenze, da anni condizionava gli appalti. Arrestati  un suo stretto collaboratore e due imprenditori. Il ministro Lupi, piu' volte citato negli atti, si difende: mai chiesto  favori. Per il premier Renzi servono pene più alte e prescrizione raddoppiata. Ma sentiamo Giampiero Guadagni

Un ”articolato sistema corruttivo che coinvolgeva dirigenti pubblici, società aggiudicatarie degli appalti ed imprese esecutrici dei lavori”. Così i magistrati della procura di Firenze fotografano lo scenario che ha portato alla maxi operazione condotta con i carabinieri dei Ros: 50 indagati, tra i quali anche politici non di primissimo piano; quattro gli arrestati, tra i quali Ercole Incalza, dirigente per 14 anni del ministero dei Lavori Pubblici, attraversando sette governi, fino all'attuale nella veste di consulente esterno. Il ministro Lupi lo definisce una delle figure tecniche più autorevoli del Paese; e intanto nega di aver chiesto favori per il figlio, il cui nome compare nelle carte dell'inchiesta.
Le accuse per tutti gli indagati sono: corruzione, induzione indebita, turbativa d’asta ed altri delitti contro la Pubblica amministrazione. Nel mirino la gestione illecita degli appalti delle cosiddette Grandi opere: dall'alta velocità del nodo fiorentino fino ad alcune riguardanti l’Expo. Il comandante del Ros, Mario Parente, parla di costi che lievitavano anche del 40 per cento grazie a questo tipo di direzione dei lavori.
La maxioperazione proprio nella settimana in cui il Senato cerca l’accelerazione decisiva sul disegno di legge anticorruzione, fermo in Parlamento da due anni. Pene aumentate e prescrizione raddoppiata: così in serata il premier Renzi spiega in un tweet gli obiettivi del Governo. 
 








All the contents on this site are copyrighted ©.