2015-03-14 14:24:00

Delegazione vaticana in Siria. La Caritas: un dramma senza fine


E’ in corso in Siria fino al 18 marzo la visita del segretario della Congregazione per le Chiese Orientali mons. Cyril Vasil’, accompagnato da padre Max Cappabianca, incaricato della Segreteria della Roaco. Un viaggio di solidarietà, voluto dal Papa, nel quarto anniversario dell’inizio della guerra civile siriana che ha lasciato sul terreno oltre 200 mila vittime e 3,8 milioni di rifugiati. Il servizio di Cecilia Seppia:

Quattro anni di guerra che non accenna a finire, la più grave catastrofe umanitaria al mondo e il record assoluto in negativo per numero di vittime, sfollati, atrocità e distruzione, a cui da mesi si è aggiunta la furia omicida dei miliziani dello Stato islamico: questa è oggi la Siria. Lorenzo Cremonesi, inviato speciale del Corriere della Sera:

"E’ un Paese completamente disastrato, cantonizzato, diviso ormai… Non è neanche più un’unica entità: è un Paese che si è sfaldato sotto ogni punto di vista. Tra l’altro, quattro anni sono un anno in meno della Seconda Guerra mondiale, quindi è un tempo lungo. Pensiamo a tutto quello che è avvenuto allora e pensiamo a questa società totalmente brutalizzata, perché la gravità di questa guerra, di questa guerriglia fratricida sono le conseguenze di lungo periodo su una popolazione che ormai è abituata a relazionarsi e ad affrontare le varie differenze "solo" con la guerra. Un mondo dove la gente vive ormai con nulla, non c’è più neanche moneta, si è tornati al baratto allo stato primitivo… Un'altra cosa gravissima che è indimenticata è che fino ad oggi specialmente il regime di Bashar Assad – quando attacca aree controllate da milizie, non dico solo del Califfato, ma comunque da nemici – la prima cosa che fa è colpire gli ospedali, i medici, uccidere i paramedici, cioè eliminare qualsiasi tipo di assistenza medica. E questo è odioso. Senza parlare di tutto quello che è la struttura civile, inesistente, lacerata, la mancanza di energia elettrica per esempio – abbiamo visto le fotografie diffuse negli ultimi giorni su come la Siria si è ridotta… Nella notte, vista dai satelliti, al buio, la Siria oggi è il 20-30% di luminosità, quindi vuol dire che manca energia elettrica, non c’è più illuminazione, e illuminazione vuol dire civiltà. Quindi, la Siria è ritornata al Medioevo. Questo significa non aver di che far da mangiare, vuol dire non avere benzina, vuol dire non potersi muovere, non avere una casa … Davvero è un Paese ridotto allo stato primitivo”.

La comunità internazionale finora ha fallito, occorre un approccio completamente nuovo, che tolga combustibile all’incendio siriano dice la Caritas, che ha pubblicato un rapporto agghiacciante dal titolo  “Strage di innocenti”, mettendo in luce come le prime vittime di questa barbarie siano proprio i bimbi, uccisi, violati, usati. Ancora Cremonesi:

“Come sempre, le parti più fragili, più deboli della società, e quindi i bambini, gli anziani, sono i primi che soffrono. E’ una cosa che sembra minore rispetto al caos e al dramma, ma per esempio i minori non hanno più le scuole, quindi è una generazione che sta nascendo senza andare a scuola. Ma al di là delle scuole, manca il cibo, l’alimentazione, il muoversi, i vestiti... Poi, c'è il dramma degli orfani, il dramma dei bambini feriti, delle famiglie completamente abbandonate dove il papà magari è morto, è stato ucciso, o dei bambini che hanno visto torturare davanti ai loro occhi – questo l’abbiamo visto, nelle testimonianze – i propri genitori, i propri fratelli maggiori... O viceversa bambini che sono stati torturati e uccisi davanti ai genitori, con il semplice scopo di punire i nemici…”.

La Siria però continua ad essere nel cuore di Papa Francesco che non si stanca di condannare la violenza e implorare la solidarietà. Il suo impegno è arrivato concretamente nel Paese da ieri con la missione e la visita della Congregazione per le Chiese Orientali guidata da mons. Cyril Vasil’: l’intento è portare sostegno, far sentire meno sola la popolazione, esprimere l’attenzione costante della Santa Sede per l’amata e martoriata gente siriana. Nel corso della permanenza, il presule parteciperà alla riunione dell’Assemblea dei Gerarchi Cattolici e all’incontro dei responsabili della Caritas nazionale. Oggi sarà la volta di un momento di dialogo e preghiera con i giovani cristiani a Damasco: la volontà è quella di non soffocare sotto le ceneri anche la fede nella misericordia e nella giustizia di Dio.








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