2015-03-13 13:53:00

Francesco presiede in San Pietro la liturgia penitenziale


Francesco nelle vesti di confessore. È ciò che vedranno i fedeli che nel pomeriggio, alle 17, saranno nella Basilica di San Pietro per partecipare alla celebrazione penitenziale presieduta dal Papa, che si tratterrà per qualche tempo anche in confessionale. La celebrazione si inserisce nell’iniziativa “24 ore per il Signore”, promossa dal Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, e vedrà anche alcune chiese aperte nel centro di Roma per l’adorazione eucaristica e le confessioni. Luca Collodi ha parlato dell’iniziativa con mons. Rino Fisichella, capo del dicastero promotore:

R. – Direi che non poteva esserci momento più simbolico per celebrare l’inizio del terzo anno di pontificato di Papa Francesco. Non dimentichiamo che fin dal primo Angelus, affacciato alla finestra del Palazzo apostolico, il Papa aveva parlato esattamente della misericordia. Aveva detto: “Non dobbiamo mai stancarci di chiedere la Misericordia, perché Dio non si stanca mai di perdonarci”. E di questo punto di partenza  fondamentale dell’annuncio cristiano, che è quello della tenerezza, della misericordia, dell’amore di che perdona, il Papa ha fatto un suo cavallo di battaglia. Penso che si possa dire realmente che sia il primo punto all’ordine del giorno di Papa Francesco, cioè dare il segno della misericordia a tutti, nonostante tutto, senza escludere nessuno.

D. – Le 24 ore di preghiera iniziano proprio venerdì pomeriggio alle 17 nella Basilica di San Pietro…

R. – Il Papa anche quest’anno ha espresso il desiderio di presiedere questa celebrazione per indicare proprio che è un punto al quale tiene molto, ma anche per indicare, di nuovo, che lui sarà un confessore. Non dimentichiamo che lo scorso anno fu anche il primo penitente. Prima di entrare nel confessionale andò a confessarsi. E questa icona credo rimanga come un elemento fondamentale. Ci ricorda ancora una volta che questo è tempo favorevole per convertire il nostro cuore e andare verso la Pasqua in maniera più spedita.

D. – Dal venerdì sera, per tutta la notte, molte chiese nel centro di Roma resteranno aperte per l’adorazione eucaristica e le confessioni…

R. – Non soltanto a Roma, nel centro città, ma nel mondo intero. Questa è un’iniziativa che parte da Roma, ma rientra nella nuova evangelizzazione. Già l’abbiamo attuata l’anno scorso, quest’anno la ripetiamo e così anche negli anni futuri. Il venerdì e il sabato della quarta domenica di Quaresima in tutta la Chiesa si celebrano le 24 ore per il Signore. Noi abbiamo già avuto tanti vescovi che ci hanno risposto aderendo all’invito del Papa. Qui a Roma, in modo particolare, e nel centro storico in maniera simbolica, ci saranno tre chiese aperte: quella di sant’Agnese a Piazza Navona, quella delle Stimmate a Largo Argentina e la Basilica di Santa Maria nel pieno cuore di Trastevere. Rimarranno aperte fino a notte inoltrata, mentre il sabato si continuerà soltanto nella chiesa di Sant’Agnese a Piazza Navona. Ci saranno anche giovani in grado di animare questo momento di adorazione e di avvicinamento alla Riconciliazione. Giovani che sono capaci di andare in cerca di tanti altri loro coetanei che in queste zone di Roma pensavano di vivere un weekend in maniera diversa e che, invece, si vedranno proporre di entrare in chiesa, di scoprire il valore del silenzio e soprattutto di ritornare a quel sacramento che è la riconciliazione con il Signore.

D. – Per questa 24 ore di preghiera, voi avete preparato anche un volumetto che può aiutare anche al riflessione e la preparazione personale al sacramento della riconciliazione…

R. – Esatto. Noi abbiamo preparato un sussidio che è in distribuzione in quattro lingue: italiano, inglese, spagnolo e polacco. È distribuito a pieno ritmo in tutte le parrocchie e a quanti ne facessero richiesta. Questa testimonianza, le 24 ore per il Signore, è un‘iniziativa che avviane nel mondo. In questo nostro sussidio pastorale, si cerca di rispondere, innanzi tutto, a quelle domande comuni che sono presenti nel cuore delle persone: perché devo confessarmi? Che motivo c’è? Non posso farlo direttamente io con Dio? Sono quegli interrogativi a cui Papa Francesco ha saputo dare una bella risposta e che noi riportiamo nel sussidio. Oltre a questo, aiutiamo anche le persone a pregare, a riflettere sulla propria esistenza.








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