2015-03-11 14:36:00

Mons. Caputo: il Papa a Pompei per rilanciare la speranza


Presentato oggi il programma della visita pastorale a Pompei di Papa Francesco prevista per il 21 marzo prossimo. Il Santo Padre arriverà in mattinata nella città mariana per recitare la Supplica alla Madonna del Rosario e poi incontrerà i fedeli soffermandosi soprattutto con malati e bisognosi. Al termine, proseguirà il suo viaggio per Napoli. “Il Santuario di Pompei quella mattina sarà una chiesa piena di carità: Papa Francesco sarà circondato interamente dai poveri che ogni giorno affollano le nostre mense e i nostri centri di solidarietà” ha spiegato mons. Tommaso Caputo, arcivescovo prelato di Pompei. Federico Piana lo ha intervistato:

R. – Questa breve visita rappresenta un momento davvero importante. Prepararsi, dunque, a questo evento di grazia significa innanzitutto pregare per Papa Francesco, come lui stesso chiede sempre durante i suoi incontri. Stiamo anche cercando di preparare degnamente il nostro cuore a questo incontro, che non vogliamo resti solo un momento di festa e di giubilo. Vogliamo che questa visita abbia per noi il giusto significato: rafforzare cioè la nostra fede, e rinnovare il nostro impegno verso il prossimo, così come ha fatto il Beato avvocato Bartolo Longo, nostro fondatore, che nella sua vita ha unito sempre fede e carità. Il Successore di Pietro viene dunque per invitarci ad uscire dalle nostre singole esistenze, dai nostri egoismi, dai nostri personalismi. Viene per dirci di aprire i nostri cuori e le nostre coscienze, proiettandoli verso tutta l’umanità.

D. – In che chiave si può leggere la scelta di Papa Francesco di iniziare il suo viaggio proprio con una preghiera nel Santuario di Pompei?

R. – Papa Francesco viene ad affidarsi alla Vergine del Rosario di Pompei, così come fanno milioni di pellegrini ogni anno. Lui stesso, fin dall’inizio del suo Pontificato, ha manifestato una profonda devozione mariana ed ha mostrato la sua predilezione per la preghiera del Rosario. Più volte, ha detto: “Il Rosario è la preghiera che accompagna sempre la mia vita”. E qui a Pompei, ai piedi della Vergine del Rosario, dove sosterà a pregare prima di raggiungere Napoli, il Santo Padre toccherà con mano come sia profonda la devozione a Maria, e come si concretizzi ogni giorno, in varie forme di accoglienza e di carità verso gli ultimi, verso i nostri fratelli più bisognosi e indifesi. La vocazione di Pompei è proprio questa: un’intensa spiritualità mariana, che si esprime ponendosi a fianco dei deboli, agendo per alleviare le sofferenze altrui. Pompei sarà dunque la ‘porta della preghiera’, di quella che si presenta come un unico pellegrinaggio attraverso le complessità e le realtà non facili di una città come Napoli. Preghiera, che è il modo migliore, se non l’unico, per aprire e assicurare all’umanità nuovi orizzonti di speranza.

D. – Secondo lei, che rapporto c’è tra la Madonna di Pompei e Papa Francesco?

R. – Il fatto che il Papa inizi a Pompei il suo viaggio per Napoli spiega la profondità del suo rapporto con Maria, rapporto intensamente filiale. Il Santo Padre pregherà dinanzi al quadro della Vergine, affidandosi alla sua intercessione. Saranno pochi minuti di dialogo intenso, tra la Madre della Chiesa e chi oggi guida la Chiesa come Buon Pastore. Posso immaginare che fin dall’Argentina il Papa conoscesse la Madonna di Pompei, che è conosciuta in tutto il mondo. Infatti, anche in Sud America vi sono numerose chiese a Lei dedicate costruite dai missionari e dagli emigranti italiani ai quali, prima che partissero dal porto di Napoli, lo stesso Bartolo Longo regalava quadri, rosari, immaginette, preghiere. A Buenos Aires, c’è un intero quartiere chiamato “Nueva Pompeia”, al centro del quale sorge un santuario dedicato alla nostra Madonna. Come ho detto, il Papa predilige la preghiera del Rosario, dal lui definita “preghiera del mio cuore”; cuore con il quale - possiamo dire - è già stato qui, anche se non fisicamente. Ricordiamo che il 5 ottobre scorso, nella prima domenica di ottobre, giorno della preghiera e della supplica, durante l’Angelus il Papa ricordò proprio la città mariana di Pompei. Disse così: “Ci associamo spiritualmente a quanti, nel Santuario di Pompei, elevano la tradizionale supplica alla Madonna del Rosario: che ottenga la pace alle famiglie e al mondo intero”.








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