2015-03-09 15:00:00

Un Calendario contro l'anoressia per la salute di corpo e anima


Donne unite per la salute del corpo e dell’anima. Questo l’obiettivo dell’associazione “DonnaDonna onlus” che ha realizzato il Calendario 2015 “Grazie a te donna” contro i disturbi alimentari. Sugli obiettivi del progetto, Anna Zizzi ha sentito la fondatrice dell’associazione, Nadia Accetti:

R. - Il progetto ha come obiettivo principale quello di informare riguardo l’atroce piaga sociale data dall’anoressia e la bulimia. Quindi, vogliamo parlare di questo male in un’altra forma: una forma più ironica, giocosa, contro il falso mito della perfezione. L’obiettivo è proprio questo: uniti per la salute del corpo e dell’anima, dimostrare che la gioia di vivere parte soprattutto dall’accettazione di noi stessi.

D. – Lo scorso 17 dicembre è stato donato il calendario, da voi realizzato, al Pontefice. Quale è stata la sua reazione?

R. – E’ stata un’emozione veramente forte, le parole non riesco proprio a trovarle! Ciò che veramente mi ha colpito è stato il suo sguardo carico di amore, di paternità, di quella tenerezza di cui lui parla: dobbiamo essere il suo esercito di luce, la sua milizia!

D. – Perché nasce l’associazione “DonnaDonna onlus” che ha realizzato il calendario?

R. – Il calendario in realtà è una campagna di sensibilizzazione. L’associazione nasce dalla mia esperienza di morte e di risurrezione. Io ho sofferto per oltre 10 anni di anoressia e bulimia e mai come adesso sono convinta che è un male spirituale che ha bisogno soprattutto di risposte spirituali. La mia guarigione è stata grazie alla fede. Ho avuto la bellissima esperienza di amore, di questo abbraccio materno e paterno della Chiesa, quindi questa è la mia testimonianza. Da qui nasce la voglia di dire a tutti che vincere si può. L’associazione nasce con questo obiettivo: promuovere messaggi positivi e aiutare le mamme, le ragazze, a riconoscere segnali che possono essere  di allarme; e soprattutto stimolare la voglia di uscire allo scoperto senza vergogna.

D. – Il nome dell’associazione si sofferma due volte sulla parola “donna”: questa scelta ha una motivazione?

R. -  Sì, ovviamente non è un caso. "DonnaDonna" è una voglia di affermare, di dire che la donna sia una donna vera, una donna che si accetta, che non ha paura del confronto, che non ha paura dello specchio. In realtà è dedicata a Lei, alla donna di tutte le donne, quindi alla mamma, alla Mamma Celeste. Noi dobbiamo riappropriarci di una femminilità donata; purtroppo i media di oggi invece propongono queste illusioni del corpo della donna come oggetto, mentre il corpo della donna è vita.








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