2015-03-08 14:39:00

Gabon. Appello vescovi: pace è compito di tutti


È un accorato appello alla pace quello che la Conferenza episcopale del Gabon (Ceg) ha consegnato, nei giorni scorsi, al Capo dello Stato, Ali Ben Bongo Ondimba, al temine di una Messa solenne per la riconciliazione celebrata nella Cattedrale “Nostra Signora dell’Assunzione” a Libreville. Presieduta dall’arcivescovo della città, mons. Basile Mvé Engone, la celebrazione ha visto la partecipazione dei membri delle Commissioni episcopali Giustizia e pace, Famiglia ed educazione, uniti a religiosi, religiose, gruppi e movimenti ecclesiali.

Ledere dignità dell’uomo mette in pericolo la pace
Al termine della Messa, dunque, la Ceg ha consegnato al presidente del Paese il testo di un messaggio in cui si ribadisce che “la pace, verità essenziale e bene per eccellenza, è un dono di Dio, frutto e segno della giustizia, rispetto dell’equilibrio di tutte le dimensioni della persona umana e dell’intera società”. Tuttavia, “quando l’uomo si vede negare ciò che gli spetta in quanto uomo, quando la sua dignità non viene rispettata e la coesistenza con gli altri non è orientata al bene comune”, allora “la pace è davvero in pericolo”. Per questo, i vescovi del Gabon puntano il dito contro le tante piaghe del Paese: gli scioperi a ripetizione, i crimini rituali, legati alla stregoneria, la corruzione che “guadagna terreno”, “la povertà galoppante e la miseria radicata”.

Ascolto, perdono e dialogo nella verità portano alla riconciliazione
Di qui, l’esortazione della Ceg ad una “conversione profonda e sincera del cuore”, che permetta di raggiungere “una pace veritiera e duratura”. E tale conversione riguarda tutti, sottolineano i vescovi gabonesi, perché la riconciliazione “non è compito di una sola persona o di un solo gruppo, ma è l’opera di tutti e di ciascuno, piccoli e grandi, uomini e donne, malati e sani, ricchi e poveri, lavoratori e disoccupati”. “L’amore di Dio e del prossimo – conclude il messaggio – è il cammino che conduce alla pace e tale percorso passa dall’accoglienza reciproca, dal riconoscimento dell’altro, dall’ascolto, dal perdono e dal dialogo nella verità”. Infine, la Ceg invita a pregare ogni giorno, alle 12.00, per la pace nel Paese.

Accettare l’altro, nel rispetto reciproco
Sulla stessa linea anche l’omelia della Messa, pronunciata da mons. Mvé Engone, il quale ha esortato i fedeli ad “accettare le differenze ed a viverle non come giustificazioni per una violenza, bensì come un richiamo al rispetto reciproco ed alla pace”, “in un’ottica di fede sincera”. “Tutti i gabonesi devono imparare ad accogliersi reciprocamente – ha ribadito il presule – riconoscendo che l’altro è una ricchezza, un fratello, un amico e non un nemico”. “Accettare l’altro – ha concluso l’arcivescovo di Libreville – costituisce il punto di partenza del dialogo”. (I.P.)








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