2015-03-08 12:30:00

Francesco a Tor Bella Monaca. Il parroco: toccherà i lontani


Papa Francesco è stato accolto da circa mille giovani nella parrocchia romana di Santa Maria Madre del Redentore, nel quartiere periferico di Tor Bella Monaca. Dopo gli incontri con i bambini e i ragazzi e il Consiglio pastorale e gli animatori, la confessione di alcuni fedeli e la celebrazione della Messa. Poco prima di arrivare nella parrocchia, il Papa si e' fermato a poca distanza presso il Centro Caritas nel quale operano le suore Missionarie della Carita'. Ha incontrato circa 80 disabili e malati, in rappresentanza di quelli assistiti nel Centro Caritas e cinque famiglie bisognose, italiane e straniere.  

Federico Piana ha intervistato il parroco, don Francesco De Franco:

R. - Sicuramente da parte nostra c’è l’attesa perché venga rafforzata la nostra fede per coloro che già credono e fanno un’esperienza quotidiana di comunità, ma ci auguriamo anche che le parole del Santo Padre, che sicuramente saranno parole profetiche, possano essere indirizzate al cuore di quelle persone che sono lontane da Dio e che con la venuta del Papa e attraverso le sue parole possano riprendere questo legame interrotto con il Signore e quindi anche di viverlo poi in una comunità in modo concreto.

D. – Che quartiere è Tor Bella Monaca?

R. – Nell’ambito della nostra parrocchia, oltre alla zona nuova di Tor Bella Monaca, abbiamo anche una parte che appartiene a Torre Angela. Sono due realtà completamente diverse tra loro. A Torre Angela, infatti, abbiamo tantissima gente che nel periodo del boom economico è venuta qui a Roma negli anni ’60-’70, prendendo un pezzetto di terra e costruendo la casa per se stesso e per i figli, e quello è un quartiere prettamente popolare dove la gente si conosce, dove ognuno conosce l’altro e tra loro vivono come se si fosse in un paese. Poi invece c’è la zona di Tor Bella Monaca nuova che purtroppo è la Tor Bella Monaca dove negli anni ’70-’80 hanno costruito tantissime case popolari, dove sono state destinate che avevano ricevuto lo sfratto, ma soprattutto gente che veniva già da quartieri dove c’erano grosse difficoltà. Questo naturalmente ha comportato che purtroppo, con il tempo, si è venuta a creare una sacca di delinquenza che ha preso in modo particolare due ambiti: quello della droga e quello dei furti. Però il quartiere di Tor Bella Monaca, per fortuna, non è solo questo ma a Tor Bella Monaca c’è tanta gente di buona volontà che vive giorno per giorno del proprio lavoro, sudando i soldi che guadagna e soprattutto cercando di dare ai propri figli e alla propria famiglia una struttura che possa essere una struttura di serenità.

D. – In tutto questo la parrocchia cosa fa?

R. – Il primo ambito è sicuramente quello caritativo. Poi c’è l’ambito catechetico, che è rivolto non solo alla catechesi di iniziazione cristiana, ma con il nostro oratorio, che è gestito dalle suore salesiane, abbiamo sia la parte propriamente culturale e in più abbiamo le attività ludico-ricreative. Infine poi c’è la componente scoutistica che è presente qui in parrocchia, senza contare poi che abbiamo cinque comunità neocatecumenali che vivono ben integrate all’interno della realtà parrocchiale e quindi c’è una grande varietà anche da un punto di vista catechetico. Questo è l’ambito caritativo e l’ambito catechetico in cui si muove la parrocchia nella normalità della sua vita ordinaria.








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