L'Is distrugge la città assira di Hatra, uno spiraglio nella crisi libica

Ancora una devastazione al patrimonio artistico iracheno da parte del sedicente Stato islamico. Nel mirino dei terroristi i resti della città di Hatra, risalente al terzo secolo avanti Cristo. Mentre continuano i raid della coalizione internazionale si apre intanto un varco nella crisi libica: oggi in Marocco primo faccia a faccia informale tra i delegati di Tobruk e Tripoli. Mercoledì la ripresa dei colloqui. Ce ne parla Benedetta Capelli:

Picconate ai resti della città irachena di Hatra, razzia di monete d’oro e d’argento nel locale museo, ruspe per abbattere gli edifici rimasti. E’ l’ennesimo copione dei miliziani del sedicente Stato Islamico che ormai da tempo hanno ingaggiato una personale lotta contro le opere d’arte, “idoli dell’epoca preislamica” – affermano - e per questo da distruggere. Prima di Hatra, fondata dalla dinastia seleucide nel terzo secolo avanti Cristo, era stato danneggiato il museo di Mosul, distrutta una parte delle mura di Ninive e numerosi saccheggi si erano verificati in altri siti in Siria. Per l’Unesco si tratta di “una pulizia culturale”, un crimine di guerra, un attentato all’umanità. Intanto la coalizione internazionale a guida americana, in sole 24 ore, ha compiuto 17 raid in Siria e in Iraq. Risulta disperso un austriaco dopo l’attacco ieri dell’Is al centro petrolifero libico di Al-Ghani: ennesimo segnale di insicurezza nel Paese mentre si cerca una soluzione politica. Oggi primo informale faccia a faccia a Rabat tra le fazioni rivali di Tobruk e Tripoli. A mediare l’intesa per un governo di unità nazionale è il rappresentante Onu Leon che si è detto ottimista. L’alto Rappresentante Ue per la politica Estera Mogherini preme per un interlocutore unico con il quale dialogare soprattutto per controllare i movimenti al largo delle coste libiche. Preoccupa l’Europa l’allarme di Frontex per la possibile partenza dalla Libia di un milione di migranti.