2015-03-06 14:14:00

Gallagher: forze crescenti vogliono relegare cristianesimo al privato


“Oggi, la dignità della persona umana è a rischio; l’Europa può trarre grande beneficio dalla luce della morale cristiana”, non rinneghi le sue radici: è quanto ha detto oggi a Bratislava l'arcivescovo Paul R. Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, durante l'incontro dei consulenti giuridici delle Conferenze episcopali in Europa. Mons. Gallagher ha incentrato il suo discorso sugli interventi di Papa Francesco al Parlamento europeo e al Consiglio d'Europa a Strasburgo il 25 novembre dell’anno scorso. Il servizio di Sergio Centofanti:

Il denaro sembra diventato più importante delle persone
“Una delle preoccupazioni centrali del Papa” – ha detto mons. Gallagher - è che “il denaro sembra essere diventato più importante delle persone, specialmente di quelle povere e vulnerabili”. “Al centro delle riflessioni del Papa a Strasburgo c’era la sua affermazione della dignità della persona umana” la cui protezione “precede tutte le leggi positive, che dovrebbero essere volte a realizzare proprio ciò. I diritti umani – ha osservato il presule - devono essere rispettati ovunque, non perché i politici ammettono la ‘preziosità, unicità e irripetibilità di ogni singola persona umana’, ma piuttosto perché sono incisi nel cuore di ogni essere umano”.

Diritti individualistici e radici cristiane dell'Europa
Il Papa – ha ricordato mons. Gallagher - ha parlato di “un fraintendimento del concetto di diritti umani” e di “un loro paradossale abuso” laddove una “rivendicazione sempre più ampia di diritti individuali”, da lui definiti “individualistici”, cela “una concezione di persona umana staccata da ogni contesto sociale” e dai suoi doveri. Il Pontefice – ha ancora osservato – “ci ricorda le radici cristiane del nostro continente”, nella consapevolezza che “il cristianesimo non è solo il nostro passato, ma anche il nostro presente e il nostro futuro”.

Apostasia silenziosa
L’esortazione del Papa a “costruire insieme l’Europa che ruota non intorno all’economia, ma intorno alla sacralità della persona umana, dei valori inalienabili” – afferma mons. Gallagher – riecheggia il “monito di san Giovanni Paolo II in Ecclesia in Europa, secondo cui il continente che si separa dalle sue radici cristiane cadrà in una apostasia silenziosa”.

Marginalizzazione del cristianesimo
Il presule cita anche Benedetto XVI quando, durante la sua visita a Londra nel 2010, espresse la sua preoccupazione “di fronte alla crescente marginalizzazione della religione, in particolare del Cristianesimo, che sta prendendo piede in alcuni ambienti, anche in nazioni che attribuiscono alla tolleranza un grande valore”.

Forze crescenti cercano di eliminare cristianesimo dal discorso pubblico
“In considerazione delle forze crescenti che cercano di relegare il cristianesimo all’ambito privato, eliminandolo dal discorso pubblico – ha affermato mons. Gallagher - è significativo che dopo il discorso del Papa a Strasburgo – e forse addirittura grazie ad esso – l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa abbia adottato una risoluzione che contrasta la discriminazione nei confronti dei cristiani in Europa”.

Europa si liberi da falso egalitarismo
“Nei prossimi anni e decenni – ha detto il segretario per i Rapporti con gli Stati - sarà importante per l’Europa che le sue nazioni e i suoi popoli continuino il processo d’unità liberi dai vincoli del falso egalitarismo e dell’eccessiva burocrazia, al fine di assicurare una pace duratura”.

Attenzione sulle periferie
Il Papa – ha spiegato infine mons. Gallagher - “invece di parlare a Bruxelles ai soli membri del Parlamento Europeo” ha deciso “in modo significativo, di parlare a Strasburgo, il che gli ha permesso di rivolgersi al Consiglio d’Europa, nel quale sono rappresentate tutte le nazioni europee, comprese la Russia e l’Ucraina, nonché l’Armenia e l’Azerbaigian, tanto per citare due esempi di aree esterne all’Unione Europea (ma interne all’Europa) dove sono in atto gravi e costanti conflitti. Papa Francesco voleva chiarire che il nostro continente è più grande dell’Unione Europea. Come spesso in passato, intendeva attirare l’attenzione sulle ‘periferie’ per impegnare attivamente gli Stati e i popoli, anche ai margini geografici del nostro continente. Si potrebbe dire che la vera capitale dell’Europa sia Strasburgo, che, dopo una storia tumultuosa, è diventata un simbolo autentico della riconciliazione franco-tedesca”.








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