2015-03-02 16:58:00

Quaresima, Elia incentivo alla purificazione per la Curia


"Il Papa ha apprezzato la scelta del Profeta Elia come tema della predicazione e la validità del metodo della 'Lectio divina'. Ha anche, esplicitamente, gradito i riferimenti pratici e applicativi inseriti al termine di ogni predicazione, in cui provavo a trarre delle conseguenze concrete dalle riflessioni bibliche. Ho toccato problemi vivi, problemi veri, sentiti nella comunità ecclesiale, e ho visto che il Santo Padre lo ha apprezzato". Padre Bruno Secondin, il religioso carmelitano, docente emerito alla Pontificia Università Gregoriana, che ha predicato gli Esercizi Spirituali quaresimali per il Papa e la Curia nella casa paolina di Ariccia, racconta come Francesco lo abbia ringraziato con una lettera. 

"E' difficile predicare ai preti!"

"Non mi sono trovato in difficoltà, anche se come ha ricordato lo stesso Pontefice con una battuta scherzosa, al termine della settimana di Esercizi, è difficile in generale predicare ai sacerdoti", commenta p. Secondin. "E questo perché sono solitamente molto preparati e abituati a predicare. Bisogna avere il coraggio di spingerli a un'autenticità interiore, uscendo un po' dal personaggio, e io ho cercato di farlo". 

Il metodo della 'Lectio divina'

"Per vincere il timore generato da questo incarico - spiega ancora padre Secondin - ho fatto riferimento alla mia esperienza come animatore di incontri di 'Lectio divina': una lettura riflessiva, orante della Bibbia. Un metodo che consente di svelare la ricchezza della Parola di Dio, ma anche mostrare delle proiezioni operative e cioè stimoli, richiami, provocazioni, appelli alla conversione nella vita di ciascuno. Riuscire cioè a far brillare la luce della Parola sulle scelte che dobbiamo fare".

Elia, profeta delle periferie

"Ho scelto Elia perché ho voluto ispirarmi in modo radicale alle Scritture, affinché fosse proprio dalla Parola che venisse la luce per illuminare la nostra vita, le nostre situazioni personali e comunitarie. Ma l'ho scelto anche perché mi sembrava molto vicino alla strategia, all'esperienza, al linguaggio, all'immaginario simbolico che Francesco utilizza nel suo linguaggio e nei suoi gesti. Elia è un profeta in cammino, dalla geografia molto interessante. Frequenta le periferie geografiche: la Fenicia, Sarepta, le terre oltre il Giordano, fino al Sinai. Ma si confronta anche con periferie esistenziali scioccanti: con una religiosità della modernità che abbaglia il popolo e fa perdere la coscienza dei valori classici che lui è obbligato a risvegliare. Una figura che consentiva di sintonizzarsi cone le esortazioni e le esperienze di una Chiesa in uscita. Ma allo stesso tempo un uomo fragile, vulnerabile, emotivamente oscillante, che passa dalla violenza fondamentalista alla depressione e all'autodistruzione. Un uomo in cui è molto istruttivo identificarsi". "

Elia, compagno di purificazione

Mi è sembrato che questo personaggio offrisse la possibilità di compiere un cammino con tutta la Curia - spiega Secondn - che non fosse un semplice indottrinamento, ma quasi uno specchiarsi per scoprire in sé stessi certi momenti difficili, certe oscurità, ma anche certe solidarietà e certe purificazioni da una religiosità idolatrica, esteriore". "Io non ho inventato nulla - conclude il predicatore - ma ho dato al testo la possibilità di brillare, scavando un po' come un rabdomante, per tirare fuori delle scintille nascoste da applicare alla vita, ma sempre con fedeltà e obbedienza alla ricchezza del testo". 








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