2015-02-26 16:57:00

Scuole, detrazioni per paritarie. Fidae: non basta


"E' una delle strade percorribili, ma secondo noi non è la migliore possibile. La consideriamo comunque un buon inizio". Così, don Francesco Macrì, presidente nazionale della Fidae, la federazione delle scuole d'ispirazione cattolica, commenta il possibile inserimento, nel decreto sulla riforma scolastica, della possibilità di detrarre fiscalmente le rette pagate alle scuole paritarie. 

Un sistema che penalizza i meno abbienti

"La detrazione - spiega infatti Macrì - andrebbe a penalizzare quelle famiglie che non hanno capacità fiscale e non possono detrarre nulla, perché non hanno reddito". "Noi, invece, come scuole cattoliche - spiega il presidente Fidae - siamo nati proprio per offrire un servizio alle fasce più marginali della popolazione". "Quindi sosterremo questa iniziativa, se verrà varata, ma chiederemo di integrarla con altre proposte che ripetiamo da tempo: finaziamento alle famiglie, attraverso un voucher, o finanziamento diretto alle scuole paritarie".

Riconoscere la libertà di scelta educativa

A ribadire che l'ipotesi di detrazione fiscale è allo studio del Governo è Gabriele Toccafondi, Sottosegretario al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. "Dobbiamo aspettare ancora qualche giorno, perché il testo del decreto è ancora sui tavoli del premier Renzi e del ministro Giannini e l'ipotesi è quindi ancora allo studio", spiega. "Uno dei punti che si sta esaminando è proprio questo riconoscimento concreto e reale della libertà di scelta educativa e quindi, in sostanza, della nostra Costituzione. Riconoscimento che a me farebbe molto piacere", spiega Toccafondi. "Il nostro Paese è l'ultimo dei paesi occidentali a non avere il riconoscimento totale di questa libertà. La legge 62 del 2000, la Berlinguer, parla di libertà di educazione e di un sistema nazionale di istruzione che comprende le due gambe: statale e non-statale. Ma, siamo ancora fermi al contributo nazionale del Governo alle paritarie". "Si tratta di fare un passo in avanti - spiega il Sottosegretario all'Istruzione - con il riconoscimento della bontà della scelta educativa. Dunque, portare in detrazione ciò che le famiglie spendono per le rette delle scuole scelte per i propri figli penso sia doveroso". "Soprattutto - aggiunge Toccafondi - nel contesto di una più globale riforma come vuole essere quella della Buona scuola".

Applicare controlli per escludere i 'diplomifici'

"Per quanto riguarda la copertura di questa possibile detrazione - spiega il Sottosegretario - non sarebbe necessario partire con una copertura totale, ma si potrebbe iniziare con un fondo, per avviare una detrazione fiscale parziale. Ci interessa soprattutto che l'Italia su questi temi si allinei agli altri Paesi europei". "Noi - precisa infine Toccafondi - stiamo già combattendo la nostra battaglia contro le cosiddette scuole 'finte' o 'false', contro i 'diplomifici', contro chi si approfitta del sostegno alle paritarie. Vogliamo difendere un sistema reale che funziona e siamo pronti ad accettare nella riforma per una 'Buona scuola' nuovo controlli di valutazione del sistema. Anzi, nel decreto scuola sono previsti anche meccanismi di controllo degli istituti non-statali. Siamo per la libertà di educazione ma anche per controlli sempre più mirati per escludere dai benefici le scuole che con la parità non c'entrano nulla". 








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