“Garantire la libertà della stampa alla vigilia di importanti scadenze elettorali”. È l’appello lanciato dall’Associazione della stampa della Repubblica Democratica del Congo (Union Nationale de la Presse du Congo), in un comunicato inviato all’agenzia Fides.
Chiusa anche emittente cattolica
Il documento ricorda che negli ultimi mesi diverse emittenti sono state bloccate dalle
autorità. Tra queste ci sono “Canal Kin Tv e la radio-televisione cattolica Elikya
i cui segnali sono bloccati a Kinshasa dal 16 gennaio; la radio-televisione Jua a
Lubumbashi, bloccata da dicembre” più altre emittenti radio-televisive chiuse d’autorità
a Beni e a Butembo alla fine del 2014.
Ricordato al governo, ruolo centrale dei media in una democrazia
L’Associazione della stampa congolese sottolinea che, dopo l’adozione di una nuova
legge elettorale e la presentazione del calendario elettorale, la situazione nel Paese
si è rasserenata, ma le misure censorie prese dal governo “non favoriscono un clima
sereno per l’esercizio della professione giornalistica”. Il comunicato ricorda inoltre
che “il ruolo dei media è cruciale in una democrazia, particolarmente durante il periodo
elettorale. In effetti, l’imbavagliamento dei media e la loro riduzione al silenzio
non fanno altro che amplificare le tensioni nel Paese e compromettere seriamente lo
svolgimento delle elezioni in un clima pacifico”.
Chiesto il rispetto della libertà di stampa
La chiusura improvvisa delle emittenti infine “ha conseguenze socio-economiche nefaste
sui professionisti che vi lavorano e scoraggia gli investimenti nel settore, compromettendo
la creazione di nuovi posti di lavoro”. Il comunicato conclude lanciando un appello
al governo perché garantisca la libertà di stampa, e al Consiglio Superiore per l’audiovisivo
e la comunicazione, che è, tra l’altro, incaricato della protezione della stampa,
perché riporti tutte le violazioni alla libertà dei media. (L.M.)
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