2015-02-21 14:30:00

Una vita per i diritti umani. La Lev ricorda Giorgio Filibeck


Una vita da giurista al servizio dei diritti degli ultimi e della Dottrina Sociale della Chiesa. Questa la testimonianza lasciata da Giorgio Filibeck, officiale presso il Pontificio consiglio Giustizia e Pace e uomo della Santa Sede nelle più importanti organizzazioni giuridiche internazionali fino alla sua scomparsa nel 2004. Lo celebra ora il volume “Un uomo per i diritti”, a cura di Tommaso Di Ruzza, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, presentato ieri a Roma. Il servizio di Michele Raviart:

Per 35 anni Giorgio Filibeck è stato il responsabile della Santa Sede in materia di diritti umani e diritto umanitario. Le sue battaglie al Consiglio d’Europa, all’Onu e al Comitato internazionale della Croce Rossa, hanno avuto come punto fermo la dignità umana e i diritti e i doveri che da questa derivano. Con la consapevolezza che, come scrive mons. Mario Toso, segretario del Pontificio consiglio Giustizia e Pace, la vera evangelizzazione non può essere disgiunta dalla difesa e dalla promozione dei diritti dell’uomo e dei popoli:

"Il dottor Giorgio Filibeck lavorava nel campo dei diritti, questa era la sua area, all’interno del Pontificio consiglio della Giustizia e della Pace; è un compito ben preciso: quello di approfondire e di fondere la Dottrina Sociale della Chiesa ed aggiornarla dal suo punto di vista, cioè di un uomo di Chiesa, di un credente, il quale fondava il diritto sulla dignità trascendente della persona, in particolare sulla capacità di conoscere il bene, il vero e Dio di ogni persona".

Il cardinale Roger Etchegaray, presedente emerito del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, ha ricordato l’uomo e il cristiano. “Colmo di pudore al momento di parlare della sua fede, ma che lasciava trasparire con grande naturalezza l’aroma delle sue convinzioni religiose”. Il giurista, invece è stato ricordato da mons. Paul Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, che ha conosciuto Filibeck, negli anni di servizio al Consiglio d’Europa:

"Credo che Giorgio aveva sempre tentato di conciliare il Vangelo di Gesù Cristo, gli insegnamenti della Chiesa con il progresso che è stato fatto nel mondo secolare sui diritti. Lui non vedeva un’opposizione tra le due cose, ma cercava sempre di promuoverle, di elaborare testi che potessero essere utili a realizzare, a difendere questi diritti che lui considerava veramente molto importanti per lo sviluppo della società".

Tra gli studi più importanti “i diritti dell’uomo nell’insegnamento della Chiesa da Giovanni XXIII a Giovanni Paolo II”, tradotto in diverse lingue del mondo. Tra i documenti giuridici di cui Filibeck può rivendicare la paternità la Raccomandazione del Consiglio d’Europa sul “diritto alla soddisfazione dei bisogni materiali elementari delle persone in situazioni di estrema precarietà", come ci spiega Guido Raimondi, vice presidente della Corte Europea dei diritti dell'Uomo:

“E’ un atto giuridico non vincolante, cioè appartiene a quella categoria che si definisce di ‘soft law’. Ma ‘soft law’ non vuol dire che sia un testo irrilevante, al contrario: è un testo che può ispirare coloro che sono chiamati ad interpretare testi che invece sono vincolanti. E questo è già accaduto da parte del Comitato europeo dei diritti sociali, che ha utilizzato questa raccomandazione per pervenire ad una certa interpretazione della Carta sociale europea - che è questo uno strumento vincolante - ispirata ad una particolare protezione della dignità umana”.   

Diritto alla pace alla salute, ad avere condizioni di vita dignitose, quindi. Ma anche tutela dai problemi della contemporaneità. dalle biotecnologie, all’informatica, al terrorismo. E intuizioni ancora attuali, come la tutela degli stranieri non regolari. Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana.

"Il suo lavoro proprio nel campo giuridico, in particolare presso il Consiglio d’Europa, ha portato avanti delle tematiche di protezione dei diritti delle persone più emarginate: il diritto all’alimentazione, alla casa, proprio per coloro che sono privi di qualsiasi tipo di aiuto di carattere materiale. Anche questo è un tema di un’attualità straordinaria  -  su cui Papa Francesco ci sta incoraggiando ad impegnarci moltissimo – e lo fa faceva come servitore della Santa Sede, dell’insegnamento sociale della Chiesa, del Vangelo tradotto nella vita".








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