2015-02-15 19:47:00

Libia. Bandiere Is anche a Tripoli. Gli italiani rimpatriano


Libia nel caos i gruppi jihadisti del sedicente Stato Islamico sono a Sirte e minacciano anche Tripoli e Misurata. Il personale diplomatico italiano lascia il Paese. Elvira Ragosta:

E’ una situazione caotica, quella che si vive in Libia dopo l’occupazione di Sirte da parte  dei miliziani jihadisti. Notizie e smentite si susseguono da diverse parti del Paese e molte riguardano la possibilità che il governo di Tobruk, l’unico riconosciuto a livello internazionale faccia fronte comune con le forze islamiste che controllano la Tripolitania per combattere il sedicente califfato in Libia. Intanto, media libici segnalano successi delle forze regolari a est di Bengasi e attorno a due pozzi petroliferi in combattimenti con i miliziani jihadisti. Nel Golfo della Sirte, il governo guidato da Omar al Hassi e non riconosciuto internazionalmente ha annunciato che le sue forze armate hanno "ripreso il controllo" dei giacimenti di Bahi e di Mabrouk, attaccati dall'Is nei giorni scorsi. E da Tripoli fonti vicine al governo legittimo di Tobruk lanciano un allarme: nella capitale si vedrebbero sempre più automobili girare sventolando le bandiere nere del Daesh, l’altro nome del sedicente califfato. Sull’altro fronte, quello mediorientale, la lotta all’is continua, sia con i raid aerei della coalizione internazionale e sia sul terreno. In Siria i curdi hanno conquistato 163 villaggi intorno a Kobane, mentre a ovest e a sud della città, secondo l’osservatorio siriano per i diritti umani, resterebbero attivi gruppi dell’Is. Mentre in Iraq, nel nord della capitale Baghdad, le forze di sicurezza irachene hanno respinto un attacco jihadista. La situazione in Libia con l’espansione del sedicente Stato islamico preoccupa sempre di più gli Stati uniti e giovedì a Washing si terrà un vertice sulla sicurezza globale voluto dalla Casa Bianca.








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