2015-02-12 17:41:00

Prostituzione, sr. Rita: ipocrita creare zone a luci rosse


"Sono rimasta sbalordita, senza parole. Ho pensato subito all'assurdità e all'ipocrisia di una proposta del genere che non teneva conto del fatto che l'80% di queste donne sono giovani donne straniere, anche minorenni, quindi donne trafficate, schiavizzate per le nostre strade". Suor Rita Giaretta, direttrice a Caserta di 'Casa Rut', centro dedicato all'accoglienza delle ex-ragazze di strada, commenta la proposta, nelle ultime ore rientrata, di creare zone 'a luci rosse' per la prostituzione, nel quartiere romano dell'Eur.

No a soluzioni politiche semplicistiche

"Limitarsi a spostare questa realtà di commercio era assurdo e ipocrita. Un modo per non guardare in faccia il problema e trovare soluzioni solo semplicistiche. Si parla di decoro e ordine pubblico, senza tenere conto del dramma della violenza che c'è sotto". "Soprattutto - aggiunge sr. Rita - era una soluzione che trascurava il problema centrale: quello della domanda, di chi alimenta questo mercato". "Oggi - conclude la religiosa - c'è bisogno di ben altri interventi e la politica ha il compito di riuscire ad andare al cuore dei problemi e dare, con l'aiuto di tutti, anche della comunità ecclesiale, delle risposte che salvaguardino il bene della persona, combattano il crimine e diano risposte anche a livello di cultura e formazione, educazione. Perché la sfida è soprattutto culturale. E infine serve una risposta di accoglienza e liberazione per le donne che oggi sono vittime di questa infamia".     

La questione morale

"Critico sulla proposta è anche fra Domenico Paoletti, OFM Conv, preside della Facoltà Teologica San Bonaventura, "Seraphicum", che sorge proprio nel cuore del quartiere Eur. "Era una soluzione sbagliata nel metodo e nel merito. Si tratta di un fenomeno che richiede una risposta a livello di parlamento, e non di municipio, per ricercare il bene comune. Inoltre, nel merito, bisogna chiedersi se la prostituzione è un bene o un male oggettivamente. E' possibile mettere insieme soldi e sesso? Mi sembra una questione morale ineludibile", sottolinea il teologo. 

Informare e educare

"Chi va con le prostitute non può far finta di non sapere di alimentare organizzazioni criminali che s'ingrassano con questo commercio di schiave!, aggiunge la scrittrice Dacia Maraini. "Servono - aggiunge - campagne informative per i clienti adulti e corsi di educazione ai sentimenti nelle scuole, per i più giovani. Bisogna insegnare che non si può comprare qualcosa che è così delicato e importante come il sesso. Non possiamo restare schiavi di luoghi comuni, come quello che la prostituzione c'è da sempre e non si può combattere".  








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