2015-02-12 13:46:00

Filippine: vescovi chiedono verità dopo strage di Mindanao


Accertare i fatti, senza farsi prendere dall’emotività, istituendo una apposita “Commissione per la verità”: è la richiesta della Conferenza episcopale delle Filippine, mentre nel Paese è ancora vivo il dibattito dopo la strage di Mamasapano, sull’isola di Mindanao, dove il 25 gennaio hanno perso la vita 44 militari filippini, in uno scontro con i ribelli del “Moro Islamic Liberation Front (Milf)”.

La Chiesa chiede discernimento nella preghiera
L’indignazione popolare è ancora forte e alcuni sono giunti a chiedere le dimissioni del Presidente Benigno Aquino jr. In una nota ufficiale, il presidente della Conferenza episcopale, l’arcivescovo di Lingayen-Dagupan, mons. Socrates B. Villegas, ha invitato a evitare giudizi affrettati e a compiere “un discernimento nella preghiera e in tutta umiltà e sapienza”. “Non è ancora chiaro cosa sia realmente accaduto” ha rimarcato l’arcivescovo. 

In discussione regione autonoma per i musulmani
Il dibattito si incrocia con un momento politico decisivo per la pace nel Sud del Filippine: è infatti in discussione al Congresso la “Legge fondamentale Bangsamoro” (Bangsamoro Basic Law), che ratifica l’accordo siglato lo scorso anno tra governo e Milf e che, se approvata, istituirà ufficialmente la nuova regione autonoma per i musulmani filippini.

La Chiesa per il bene comune di cristiani e musulmani
“Alcuni vorrebbero che l’episodio di Mindanao facesse deragliare il processo di attuazione della legge” nota Mons.Villegas, appellandosi “alla trasparenza e alla franchezza” di tutti i leader politici e invitando tutti i cittadini a “rivolgersi a Dio nella preghiera, nella penitenza e nella supplica”. La Chiesa, conclude la nota dei vescovi, guarda solo al bene comune del Paese e dei cittadini filippini, cristiani e musulmani. (P.A.)








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