2015-02-08 12:16:00

Slovacchia: niente quorum per referendum sulla famiglia


Il referendum a sostegno della famiglia tradizionale tenutosi ieri in Slovacchia non ha raggiunto il quorum. Alle urne si è infatti recato il 21, 4% dei 4,4 milioni di aventi diritto al voto. Tuttavia il 94,5% dei votanti si è espresso a favore dei tre quesiti promossi dall’Alleanza per la famiglia, che riguardavano la definizione della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, il ‘no’ all’adozione per le coppie omosessuali e la libertà educativa contro l'imposizione della teoria del gender nelle scuole. Sul significato di questo voto, Marco Guerra ha intervistato Francesco Belletti, presidente del Forum delle famiglie:

R. – L’esperienza della Slovacchia è stata importante perché si è mobilitato un popolo. L’esito referendario, dal punto di vista giuridico, è insoddisfacente, nel senso che la partecipazione popolare è stata bassa. D’altra parte, è un Paese in cui la percentuale di votanti è sempre ridotta. In compenso si è visto l’agire concreto e positivo di una cultura popolare che sulla famiglia lega l’identità del Paese. Quindi questa è l’Europa che vogliamo: un’Europa che non manda un modello preconfezionato da Bruxelles ma che rispetta i popoli. Da questo potranno soltanto costruire in positivo. Questo è un esempio anche per noi in Italia: farci sentire con serenità ma con decisione, per riaffermare che la famiglia è un valore che costituisce la nostra identità di popolo e che va rispettata e difesa.

D. – Un messaggio anche a tutte le varie corti europee e nazionali che invece cercano di imporre una legislazione diversa in questo senso…

R. – Di solito si dice che bisogna fare l’Europa dei popoli perché abbiamo fatto solo quella della moneta: il problema non è fare l’Europa della politica o dei tribunali, ma proprio rispettare la sensibilità del popolo. Quindi tante sentenze a livello europeo sono contro il parere del popolo, contro il senso comune del popolo. Se vogliamo avere un progetto d’Europa - come è doveroso e bello: l’Europa è stata costruita dalla cultura cattolica insieme ad altre culture - bisogna che i burocrati smettano di pensare di costruire l’Europa a loro uso e consumo, ma rispettino il sentire della gente.

D. – Che poi è un sentire che va al di là anche della dottrina religiosa. Parliamo di millenni di antropologia…

R. – La famiglia nella sua identità naturale, quindi nella differenza sessuale, nel compito generativo, nel ricostruire il futuro dei popoli, è un valore condiviso a tutte le latitudini. Non è neanche un valore dell’uomo europeo, è proprio un valore di tutta la cultura mondiale. Infatti, a livello dell’Onu, per esempio, tanti altri popoli non europei difendono la famiglia naturale. E sono proprio gli europei e i nordamericani, i Paesi in mano al capitalismo più feroce, che immaginano una famiglia totalmente svincolata dalla natura. Ecco, questo ci dovrebbe dare coraggio anche per continuare a immaginare che attorno alla famiglia si difende la dignità delle persone ed è un valore di tutti.








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