2015-02-07 15:16:00

Onu, mons. Auza: basta uso religione per giustificare violenza


Le religioni possono essere un agente di sviluppo per combattere la povertà e dare un grande contributo alla vita delle comunità e della società. E’ uno dei passaggi del discorso di mons. Bernardito Auza alla riunione per la Settimana Mondiale dell’Armonia Interreligiosa, in corso al Palazzo di Vetro di New York. L’Osservatore permanente della Santa Sede all’Onu ha dedicato una parte importante del suo intervento alla condanna dell’uso della religione “come pretesto o giustificazione per violare i diritti umani o commettere violenze”.

Al contempo, il presule ha ribadito che la Santa Sede “continua ad essere preoccupata da quelle situazioni dove legislazioni e misure amministrative, in vigore o proposte, pongono indebite limitazioni alla pratica religiosa”. I legislatori nazionali e globali, ha proseguito, “sono chiamati a cooperare per assicurare che le diverse espressioni religiose non siano limitate o messe a tacere”. Ed ha ammonito che ogni individuo o gruppo “deve essere libero da coercizioni e nessuno deve essere obbligato ad agire in maniera contraria alle proprie convinzioni”.

“La violenza e intolleranza a sfondo religioso – ha detto ancora mons. Auza – deve essere condannata” da tutti, giacché “una religione che sposa la violenza non può essere un agente di sviluppo”. La Chiesa cattolica, ha concluso, “dichiara il suo più profondo rispetto per le altre religioni” e si aspetta lo stesso da loro in modo che “assieme si possa continuare a costruire solide relazioni per il bene di tutta l’umanità”. (A cura di Alessandro Gisotti)








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