2015-02-07 07:58:00

Is: giovane americana morta in raid giordano. Amman: propaganda


Il sedicente Stato islamico ha riferito che Kayla Jean Mueller, la 26.enne cooperante statunitense rapita nel 2013 ad Aleppo, sarebbe morta durante un raid compiuto dall’aviazione giordana a Raqqa, autoproclamata capitale del califfato. Ma non si spegne la speranza che la giovane sia ancora viva. Per Amman è solo propaganda. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

“I am in solidarity with the Syrian people”…
Con queste parole Kayla Jean Mueller esprimeva nel 2011, due anni prima di partire come volontaria in Siria, la propria solidarietà con il popolo siriano sconvolto da conflitti e da violenze. E’ stata rapita nel 2013 ad Aleppo. Per oltre un anno e mezzo la sua identità, su richiesta della famiglia, è rimasta nascosta. A renderla nota sono stati i miliziani del sedicente stato islamico annunciando che la giovane sarebbe morta in un raid lanciato dalla Giordania nelle ultime 48 ore, dopo la pubblicazione del terrificante video che mostra l’atroce uccisione del pilota giordano Muath al Kasasbeh.

Amman: solo propaganda jihadista
Secondo fonti jihadiste, una bomba avrebbe centrato un edificio dove la ragazza era tenuta in ostaggio. Ma per il Pentagono non ci sono prove che la giovane sia morta e secondo il governo giordano si tratta solo di propaganda jihadista. Ad Amman, intanto, migliaia di persone - tra cui la regina Rania - hanno sfilato ieri in occasione della manifestazione in memoria del pilota giordano. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si prepara infine ad approvare, la prossima settimana, una risoluzione per colpire le fonti di finanziamento dei miliziani jihadisti.








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