2015-02-04 14:31:00

La Grecia alla Ue: rispettiamo le regole ma la Bce ci aiuti


"La Bce dovrebbe sostenere le nostre banche". Lo ha detto il ministro delle Finanze greco Janis Varoufakis al giornale  die Zeit. Il ministro ha incontrato ha incontrato a Francoforte il presidente della Bce Draghi, mentre il premier Tsipras ha avuto un faccia a faccia con i vertici europei a Bruxelles. L’11 febbraio è previsto un eurogruppo straordinario. Sentiamo Alessandro Guarasci

Rispetteremo le regole della Ue, che però vanno corrette. Lo dice il presidente greco, Alexis Tsipras in trasferta a Bruxelles, dopo gli incontri con il presidente della commissione Ue, Jean-Claude Juncker e con quello del Parlamento europeo, Martin Schulz. Tsipras si dice ottimista sulla possibilità di rinegoziare il debito, anche se l’accordo ancora non c’è. Per il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk serve una soluzione accettabile per tutti. Un’apertura, inaspettata, sembra arrivare dalla Germania. Il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, dice che i progressi fatti dalla Grecia sono andati oltre le aspettative".

A Francoforte il ministro delle Finanze greco Yanis  Varoufakis  vede il presidente della Mario Draghi e definisce “fruttuoso” il colloquio. Varoufakis spera in nuovo prestiti della Bce e si lancia nella richiesta di un piano di aiuti da parte della Merkell sulla scorta del piano Marshall. Concretamente, il ministro di Atene punta sulla proposta di legare l'ammontare degli interessi del debito alla crescita. Sentiamo l’opinione dell’economista Luigi Paganetto

R. - Se si parte dall’idea che noi ci troviamo di fronte a un’insostenibilità del debito, le soluzioni tecniche in fondo sono praticabili. Quello che non è praticabile è il ripudio del debito, cosa che però la Grecia non ha ritenuto di proporre.

D. – Però potrebbe essere un precedente a cui potrebbero appellarsi altri Paesi europei in caso di difficoltà?

R.  – Quando si è prodotto questo fenomeno non c’erano le regole di adesso per un controllo più sistematico. Nel semestre europeo c’è la possibilità di rivedere la situazione dell’economia, la sua possibilità di ripagare il debito. E questo per fare un cambiamento importante, quindi non pare che ci sia ragione di immaginare che questo possa creare un precedente.








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