Profondo disappunto e preoccupazione vengono espressi dal Servizio sociale cattolico australiano (Cssa) per i tagli finanziari nel settore, stabiliti dal governo. In particolare, l’organismo lamenta il fatto che tali decisioni siano state prese senza una valutazione precisa ed accurata dei servizi offerti efficacemente dal Cssa. “Negli ultimi sette mesi – si legge in una nota – le agenzie cattoliche hanno lavorato con le comunità locali per promuovere interventi ed offrire servizi, ad esempio nel campo educativo”.
Limitare i servizi sociali significa indebolire
la società
Non solo: molte di esse hanno investito consistenti
fondi prelevandoli dalle “loro limitate risorse per implementare infrastrutture specifiche”:
a Melbourne, per esempio, un’agenzia cattolica ha lavorato con gli ospedali locali
per aiutare le coppie dopo la nascita del primo figlio. Ma, a causa dei tagli ai finanziamenti,
nota il Cssa, “è andato perduto il potenziale di simili iniziative nella costruzione
di una società più forte”. Inoltre, il Servizio sociale ricorda di aver sempre espresso
“la volontà di lavorare insieme al governo nello sviluppo di nuovi servizi che assicurassero
il sostegno migliore agli australiani più vulnerabili”. “Speravamo – prosegue la nota
– che questa dimostrazione di buona fede da parte nostra potesse trovare una risposta
simile nel governo”.
Necessaria cooperazione per aiutare i più bisognosi
Per questo, il Cssa lancia un appello affinché le
politiche e l’impegno finanziario nei servizi sociali siano “chiari e consistenti
e tengano conto dell’esperienza e delle novità proposte nel settore”. “I servizi sociali
– conclude la nota – devono poter avere la certezza di lavorare, insieme al governo,
per portare aiuti agli australiani più bisognosi, affinché possano partecipare pienamente
alla vita della comunità”. (I.P.)
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