2015-02-03 10:05:00

Vescovi Angola: nel Paese si favorisca la parità uomo-donna


Angola, vescovi: combattere la povertà
Un appello a “elaborare ed implementare le politiche pubbliche, per combattere la povertà e prestare maggiore attenzione alle persone più in difficoltà”: questa la raccomandazione centrale emersa dalla quinta Settimana sociale della Conferenza episcopale di Angola e São Tomé (Ceast), svoltasi a Lubando dal 27 al 31 gennaio scorsi, e dedicata al tema “Uguaglianza delle opportunità”. Ribadendo che “solo la parità nell’accesso effettivo alle opportunità potrà rendere possibile una crescita equilibrata e sostenibile dell’Angola”, la Ceast richiama l’importanza di una partecipazione attiva dei cittadini ai processi decisionali e sottolinea la necessità di implementare “la parità di genere”, poiché nel Paese persistono “molti pregiudizi”. “L’uguaglianza tra i generi – scrivono i presuli – è un fattore di giustizia sociale ed è importante riconoscere che le donne angolane hanno le capacità di contribuire allo sviluppo armonioso della nazione”.

Necessario sviluppo incentrato sulla persona umana
Altro punto ribadito dalla Chiesa di Luanda è quello di “uno sviluppo umano incentrato sulla persona”, il che richiede “un grande e continuo investimento sul ‘capitale umano’, ricchezza principale del Paese” raggiungibile tramite “la diversificazione dell’economia nazionale ed una maggiore democrazia economica”. Quindi, la Ceast punta il dito contro “le disparità nell’accesso all’informazione”, perché esse costituiscono “un serio ostacolo alla crescita del Paese, dato che privano molti abitanti delle conoscenze necessarie a migliorare le condizioni di vita ed a esercitare il potere della cittadinanza”. Lo stesso dicasi per “la mancanza di qualità nei processi educativi”, che “compromette di gran lunga il presente ed il futuro dell’Angola”.

Non ridurre finanziamenti a programmi contro la fame nel mondo
Di qui, il richiamo al “ruolo fondamentale della Chiesa” e a “l’impegno sociale, elemento costitutivo della fede cristiana”. In quest’ottica, dunque, la Ceast auspica che lo Stato possa “implementare politiche pubbliche efficienti in favore di tutti”, decentralizzando i servizi “per avvicinarli di più ai cittadini” e promuovendo maggiori investimenti nel settore agricolo “incoraggiando, in particolare, l’occupazione giovanile”. Al contempo, vengono richieste assicurazioni affinché non siano ridotti gli stanziamenti per i programmi di lotta alla povertà, così che alle persone che soffrono la fame e la denutrizione possano essere garantiti gli alimenti basilari.

Regolamentare legge sulla stampa
Un’ulteriore raccomandazione i vescovi la fanno riguardo alla legge sulla stampa, chiedendo che venga regolamentata “in modo da facilitare la concessione di licenze alle radio comunitarie e agli altri mass-media, soprattutto nelle lingue più facilmente comprensibile da parte dei cittadini”. Inoltre, la Ceast auspica investimenti nella “formazione tecnica, pedagogica ed etica dei professori e dei dirigenti scolastici”. Infine, i presuli raccomandano che “si valorizzino, sostengano e promuovano esperienze positive di trasformazione sociali nel Paese”. (I.P.)








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