2015-02-03 15:16:00

Card. Parolin: Mediterraneo sia luogo d’incontro, mai violenza in nome di Dio


Serve risposta comune per affrontare le cause fondamentali della migrazione, di fronte “alle azioni spietate e senza scrupoli di trafficanti di esseri umani e della migrazione clandestina”. E’ quanto afferma il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, nel messaggio alla nona Sessione plenaria dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo, in corso nel Principato di Monaco. Dal card. Parolin anche l’augurio del Papa “che i dibattiti e le riflessioni” dell’assemblea “possano contribuire a una nuova cultura d’incontro tra tutti i popoli della regione mediterranea”.

Il porporato enumera le nuove pressanti sfide poste ai Paesi della regione a causa dell’instabilità politica nell’Africa settentrionale e della guerra al terrorismo in Iraq e Siria. E constata che il 2014 ha visto il “malvagio fenomeno dell’estremismo e del terrorismo colpire diritti umani fondamentali”. La Santa Sede, sottolinea il card. Parolin, “è particolarmente preoccupata per la sopravvivenza delle minoranze cristiane in Medio Oriente” e “riconosce che anche i musulmani continuano a soffrire per mano di coloro che giustificano la violenza e la carneficina nel nome di Dio”. Denuncia che “la violenza in nome di Dio non può mai essere giustificata” e riafferma - riecheggiando Papa Francesco - che questi atti di violenza devono essere condannati in maniera inequivocabile dai leader musulmani. Ancora, rimarca che “la violenza in nome di Dio non può mai essere giustificata”.

Per millenni, rileva poi il card. Parolin, “il Mediterraneo è stato luogo d’incontro di culture e di popoli”. Una sfida, prosegue, che resta affinché quest’area si rinnovi “come luogo d’incontro, di rispetto reciproco e di pacifica convivenza”. (A cura di Alessandro Gisotti)








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