Vescovi inglesi: preoccupazione su regolamentare donazione mitocondriale
È atteso per domani, martedì 3 febbraio il voto del
parlamento inglese sugli emendamenti alla Legge del 2008 sulla fertilità e l’embriologia
umana. Il testo normativo riguarda anche la così detta “donazione mitocondriale” che
gli emendamenti vorrebbero far approvare: si tratta di una tecnica che prevede l’utilizzo
di un ovulo con mitocondri sani, proveniente da una madre donatrice diversa da quella
naturale, al quale viene estratto il nucleo e sostituito con quello dell’ovulo fecondato
dei genitori naturali. Il tutto, secondo i promotori degli emendamenti, per evitare
la trasmissione genetica, da parte di madre, di qualsiasi patologia mitocondriale.
Il bambino che nascerebbe da una simile fecondazione, infatti, avrebbe il 99.8% di
Dna dei due genitori naturali, più uno 0.2% di Dna da un “terzo genitore”, ovvero
la donna donatrice che fornisce i mitocondri sani.
Procedure non scientificamente provate
Di fronte a tale proposta, i vescovi inglesi – in
una nota a firma di mons. John Sherrington, presidente del Dipartimento episcopale
per la responsabilità cristiana e la cittadinanza - evidenziano innanzitutto “le profonde
implicazioni” derivanti dal “permettere la creazione di un embrione umano tramite
l’utilizzo del Dna di tre persone”. “In nessun altro Paese – si legge nella nota –
sono ammesse tali procedure”, tanto più che “la comunità scientifica internazionale
non è convinta della loro sicurezza ed efficacia”. “Sembra incredibile – sottolineano
ancora i presuli – richiedere l’autorizzazione per una nuova tecnica, che finirebbe
per colpire le generazioni future, senza prima condurre una sperimentazione clinica”.
Appello a tutelare l’embrione umano
“Ci sono anche – continua mons. Sherrington – serie
obiezioni etiche a queste procedure che comportano la distruzione di embrioni umani”.
Ma “l’embrione umano – ribadisce il presule – è una nuova vita umana ed andrebbe rispettato
e protetto fin dal concepimento”. Il parlamento inglese, quindi, non dovrebbe affrettarsi
a compiere “un passo così grave”. (I.P.)
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