2015-02-02 16:50:00

Quirinale, scossoni in Area Popolare. Berlusconi alla cerimonia


Primi contraccolpi in Area Popolare dopo l’elezione di Sergio Mattarella. Barbara Saltamartini, non condividendo il metodo con cui è stato scelto il Capo dello Stato, ha lasciato il partito. E il ministro Lupi aggiunge: non siamo il tappetino di Renzi. Domani  mattina il giuramento di Mattarella. Sentiamo Giampiero Guadagni

Sergio Mattarella si è dimesso da giudice costituzionale. Ma per il nuovo presidente della Repubblica  quella di oggi è stata una giornata di lavoro soprattutto in vista del discorso di insediamento domani a Montecitorio davanti alle Camere riunite. Un intervento nel quale Mattarella parlerà certamente di riforme, per sottolineare che si deve innovare proprio per non tradire la Carta costituzionale.  Alla cerimonia di insediamento al Quirinale parteciperà Silvio Berlusconi.  

Una presenza anche per confermare che il leader di Forza Italia apprezza e stima la persona di Mattarella, al di là delle dure critiche mosse a Renzi per il modo in cui ha indicato la candidatura. Dentro Forza Italia resta altissima la tensione, e sono ormai in molti a sollecitare l’azzeramento dei vertici. Chiamato in causa Verdini, che aveva trattato con Renzi, ribatte: non mi dimetto, il Colle era nel patto del Nazareno.

L’esito della partita Quirinale sta sconquassando anche il Nuovo centrodestra del ministro Alfano, dove sono state date e annunciate dimissioni eccellenti. Non siamo i tappetini di Renzi, afferma un altro ministro Ndc, Lupi, dopo che in mattinata il premier e segretario del Pd aveva detto: non sprecherò tempo con i partitini. Renzi poi blinda il percorso sulle riforme: la scelta di Mattarella mette il turbo, andremo avanti con o senza Forza Italia. Un messaggio quello sulle riforme che Renzi rivolge in serata direttamente anche al suo partito. In una lettera agli iscritti scrive: il Pd è la speranza di cambiamento della politica italiana








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