Si chiama “Nili” e si legge “Iniziativa nazionale interreligiosa per la pace in Medio Oriente”; ne fanno parte i leader religiosi cristiani, ebrei e musulmani degli Stati Uniti. La Chiesa cattolica, in particolare, è rappresentata dal mons. Oscar Cantù, presidente della Commissione episcopale statunitense per la Giustizia e la pace internazionale, ed il card. Theodore McCarrick, arcivescovo emerito di Washington. Sono loro ad aver firmato, insieme ad undici esponenti cristiani, undici rappresentanti ebrei e nove leader musulmani, una lettera aperta al capo della Casa Bianca, Barack Obama. Al centro della missiva, la richiesta di un “rinnovato e determinato sforzo degli Stati Uniti” per porre fine al conflitto israelo-palestinese e “raggiungere un accordo, prima che sia troppo tardi”.
Non c’è soluzione militare, serve accordo tra le parti
“Non c’è una soluzione militare per un simile conflitto – si legge nella lettera –
Se non si raggiunge un accordo, c’è il rischio che ulteriori azioni unilaterali ed
ulteriori violenze portino ad un’altra guerra”. I recenti scontri avvenuti a Gerusalemme,
infatti, dimostrano che “esortare semplicemente le parti in causa a sedere al tavolo
dei negoziati non è più sufficiente”. Per questo, i firmatari della missiva ritengono
che “l’accordo di pace per il riconoscimento reciproco di due Stati sarebbe ben accetto
dalla maggioranza di israeliani e palestinesi se venisse presentato dai rispettivi
leader come l’unica alternativa ad ulteriori guerre e violenze”.
Pace, sicurezza e riconoscimento reciproco tra
israeliani e palestinesi
Occorrono, dunque, prosegue la missiva “idee pratiche
e ragionevoli per risolvere tutti i problemi, inclusi quelli riguardanti i confini,
la sicurezza, gli insediamenti, i rifugiati ed il futuro di Gerusalemme”, perché l’obiettivo
è quello di avere “due popoli che possano vivere in pace, in sicurezza e nel riconoscimento
reciproco”. Di qui, il richiamo dei leader religiosi: “Per gli Stati Uniti e per la
comunità internazionale – scrivono - è giunto il momento di lavorare per lanciare
una nuova e sempre più determinata iniziativa per la pace tra israeliani e palestinesi”.
E per questo, i firmatari chiedono al presidente Obama di autorizzare il Segretario
di Stato, John Kerry, ad “offrire ai rappresentanti delle istituzioni israeliane e
palestinese, in accordo con la comunità internazionale, un quadro equilibrato e completo
che faccia da base ad un negoziato sulla fine del conflitto ed un accordo di pace
relativo a due Stati”.
Il sostegno di chiese, sinagoghe e moschee
Naturalmente, concludono i firmatari, tale “iniziativa di pace richiede un supporto
pubblico molto forte, soprattutto da parte delle comunità religiose” ed è per questo
che gli esponenti cristiani, ebrei e musulmani “si impegnano a mobilitare il sostegno
di chiese, sinagoghe e moschee in tutti gli Stati Uniti”, mettendosi anche a disposizione
per un eventuale incontro con Kerry, così da “discutere le modalità specifiche con
cui i leader religiosi possono offrire il loro aiuto”. (A cura di Isabella
Piro)
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