Un ringraziamento per il lavoro fatto fino ad oggi e un augurio di buon cammino per il futuro: questo il centro dell’omelia pronunciata oggi dal cardinale Fernando Filoni, nella celebrazione per il 50.mo anniversario della creazione della diocesi vietnamita di Xuan Loc. Il prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli, in visita pastorale in Vietnam, nei giorni scorsi ha avuto l’occasione di celebrare anche il 400.mo anniversario di evangelizzazione di questa terra e di affidare a Maria la protezione dell’evangelizzazione nel mondo, durante una preghiera nel Santuario nazionale di La Vang.
La storia della
diocesi di Xuan Loc
La diocesi di Xuan Loc fu eretta il 14 ottobre 1965
per volere del Beato Papa Paolo VI che eresse anche la diocesi di Phu Cuong, sempre
in Vietnam. Ciò avvenne mentre il Concilio Vaticano II stava per concludersi: infatti,
sempre quest’anno, ricorrono i 50 anni del Decreto missionario “Ad gentes” con cui
i padri conciliari chiesero che l’evangelizzazione passasse direttamente nelle mani
delle chiese locali e quindi delle diocesi. “Xuan Loc è dunque il frutto del Concilio
– ha proseguito il porporato – e in questi anni si è assunta il compito di annunciare
il Vangelo e di fare di voi la vera ‘famiglia di Dio’”.
Il tema della famiglia
Il cardinale Filoni ha poi lodato il programma quinquennale
con cui la diocesi si è preparata a questo anniversario: il tema scelto per la riflessione
è stato quello della famiglia, in riferimento alla parrocchia, al mistero della Chiesa,
alla carità, all’annuncio del Vangelo e – nell’ultimo anno – all’Eucaristia. “So che
proprio questo è il tema corrente – ha aggiunto – rinnovare la nostra fede perché
le nostre famiglie e le nostre parrocchie divengano famiglie di Dio e in questa fedeltà
Dio vi benedirà con molte vocazioni”.
La riflessione sulle Letture
Infine, il porporato ha guidato una riflessione sulle
letture odierne, a partire dal Vangelo di oggi che propone il brano dell’evangelista
Luca in cui Gesù nella sinagoga di Nazareth spiega la sua missione, cioè essere stato
“consacrato per annunciare ai poveri un lieto messaggio e un anno di grazia”. Anche
il profeta Isaia, nella Prima lettura, parla della missione di Gesù, venuto al mondo
per fasciare le piaghe dei feriti, per dare libertà ai prigionieri e per manifestare
a tutti la misericordia di Dio: “C’è missione più bella, più nobile, più alta di questa?
– chiede il cardinale Filoni – Questa è anche la vostra missione di oggi!”. La Seconda
lettura, invece, è tratta da San Paolo, che ricorda come l’annuncio del Vangelo sia
un dovere del fedele e non un aspetto secondario: “Guai a me se non predicassi il
Vangelo! Ma dove? Quando? La risposta è: dovunque e sempre!”.
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