2015-01-21 15:30:00

Avvertimento iraniano a Israele dopo il raid sul Golan


Israele ha innalzato il livello di allerta anche a seguito delle forti dichiarazioni da parte dell’Iran dopo l’uccisione domenica scorsa di un generale dei Pasdaran, la Guardie rivoluzionarie iraniane, in un raid attribuito ai caccia dello stato ebraico su territorio siriano. Con l’alto militare iraniano è rimasto ucciso anche un comandante di Hezbollah, i miliziani sciiti libanesi. Da Teheran è arrivata violenta la reazione del capo dei Pasdaran: “I sionisti – ha detto - si aspettino fulmini devastanti”. Francesca Sabatinelli ha intervistato Paolo Maggiolini, ricercatore dell’Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale:

R. – Non è tanto l’evento in sé, si erano già registrati momenti di tensione per delle operazioni militari, precedentemente, anche se sempre mai rivendicate pienamente. In questo caso, però, è stato colpito qualcosa di molto simbolico che tocca direttamente la presenza di Iran e Hezbollah a sostegno di Damasco. L’operazione militare non è stata rivendicata da Israele, sebbene tutto faccia pensare che sia stata portata avanti sotto la sua responsabilità. E in questo momento, dove effettivamente da un punto di vista regionale delle relazioni e interazioni tutti gli attori sembravano essere più concentrati sul dialogo o ad abbassare la tensione per curare con più attenzione il dossier nucleare, le trattative e i negoziati con l’Iran, questo evento pone in qualche modo uno spartiacque: o rimbalza oppure alza la tensione nei confronti dell’Iran, chiamandolo direttamente a una reazione. Il punto più importante è effettivamente comprendere come l’Iran potrà uscire da quello che è un vero e proprio bivio, perché quello che in questo momento sembra essere molto più importante è il dossier sul nucleare, quindi qualsiasi risposta di rottura, o eccessivamente scomposta, potrebbe in qualche modo alzare la tensione a un livello insostenibile o comunque danneggiare la trattativa in corso.

D. – Tutto questo tenendo anche conto delle parole del presidente Obama che ha annunciato al Congresso il suo veto alle nuove sanzioni nei confronti di Teheran …

R. – Esattamente. E’ evidente che quella che si attende, e quello che probabilmente sarà da parte dell’Iran, è una risposta contenuta. Chiaramente Teheran non potrà, come del resto sta facendo, ignorare quello che è avvenuto, ma farà in modo di non sollevare troppi problemi nel negoziato stesso. Dall’altra parte, la “gravità” è che in una fase particolarmente importante questo evento desta un po’ di preoccupazione e tensione, riportando l’attenzione sul contesto siriano, sulla presenza di Iran e Hezbollah a sostegno di Assad, fatto abbastanza ormai acclarato, cosa che andrebbe evitata perché reintegrare l’Iran pienamente all’interno della questione mediorientale sarebbe più un fattore stabilizzante.








All the contents on this site are copyrighted ©.