2015-01-18 09:38:00

Premio Chiara Lubich per la fraternità alla città di Cannes


È stato conferito alla città francese di Cannes il sesto Premio “Chiara Lubich per la fraternità” dell’associazione Città per la Fraternità. La premiazione è avvenuta ieri pomeriggio a Roma, in Campidoglio, nel corso di un convegno sul tema “Dialogo e comunità, quale rapporto con la fraternità?”. C’era per noi Elvira Ragosta:

“Il rapporto tra fraternità e comunità, soprattutto cittadine”: questo il tema del convegno che ha esortato a rinsaldare la coesione sociale, pensando globalmente e agendo localmente. “Perché le città - ha spiegato Pasquale Ferrara, segretario generale dell’Istituto Europeo di Firenze - sono da sempre luoghi di pluralismo e di diversità, dove diverse associazioni collaborano con le istituzioni locali per le risoluzioni dei problemi. E’ proprio dalla riflessione sulla fraternità che nasce il premio Chiara Lubich dell’Associazione Città per la fraternità, assegnato quest’anno alla città di Cannes, per il suo progetto “Vivere insieme a Cannes”, che vede la partecipazione di cittadini laici e religiosi di diverse confessioni impegnati in una serie di iniziative volte alla pacifica convivenza e alla fraternità, come testimonia l'abate cistercense Vladimir Gaudrat:

“La nostra associazione organizza ogni anno un cammino insieme per la pace sulla Croisette a Cannes, che è certamente un luogo famoso… Poi durante tutto l’anno organizziamo diversi incontri culturali, incontri di famiglie anche di diverse religioni per promuovere la pace. Il sindaco di Cannes ha firmato la lettera per partecipare al premio proprio il giorno nel quale c’è stata quella tragedia al giornale Charlie Hebdo, perché  vogliamo mostrare così un altro simbolo: c’è il simbolo dell’odio e c’è il simbolo della pace e noi vogliamo mostrare il simbolo della pace”.

Sull’importanza della fraternità in rapporto con le città, ha portato la sua testimonianza anche il cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata. Il porporato ha ricordato le sue esperienze in Brasile, prima nel Paese natale, dove il senso di fraternità era principalmente sperimentato in famiglia, e poi nella capitale Brasilia, una città complessa, con grandi differenze nella distribuzione delle ricchezze. “Dal Movimento dei Focolari - ha ricordato il cardinale Braz de Aviz - ho imparato l’apertura alla diversità. Che poi ho sperimentato a Brasilia, dove ho iniziato ad allargare il cuore a tutte le diversità. Fino all’arrivo a Roma – ha proseguito il cardinale - dove per me la fraternità significa contatto aperto con tutti. E sulla necessità di riflettere sulla funzione della fraternità abbiamo ascoltato Lina Ciampi, segretaria dell’associazione “Città per la fraternità”:

“In questo momento che vede veramente tanti conflitti aperti, riflettere sulla fraternità e sul dialogo, soprattutto in una comunità che si va trasformando, diventando da locale a globale, con tante sensibilità, religioni, una convivenza proprio multiculturale e interreligiosa, e dedicare un pomeriggio a questo tema e a come si possa creare una nuova coesione ci sembrava molto importante. Cannes ha presentato un progetto dal carattere proprio multiculturale e interreligioso, in cui si interfacciano buddhisti, ebrei, musulmani… Ci sembrava rispondesse proprio molto bene a tutto quello che l’Associazione si propone di fare, avendo fatta sua la fraternità come cardine ispiratore. La fraternità che si rifà al pensiero che Chiara Lubich ha avuto sulla politica e rifacendosi alla fraternità che, insieme all’uguaglianza e alla libertà, aveva ispirato la Rivoluzione Francese”.








All the contents on this site are copyrighted ©.